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Cronaca

Infermieri in prima linea in Pronto soccorso, il Siiet: "Al fianco dell'Ausl, andiamo avanti col progetto"

La Società scientifica degli infermieri: "Ben vengano corsi di formazione strutturati e trasversali e ben venga un reale riordino del sistema di emergenza"

Rocco Mergola, referente regionale Siiet Emilia Romagna (Società scientifica degli infermieri dell’emergenza territoriale), interviene sul tema legato al ruolo degli infermieri nella riorganizzazione dei Pronto soccorso. “Il progetto dell’Ausl della Romagna ci vede assolutamente concordi. Riteniamo opportuno intervenire per spiegare che si sta assistendo a una reale riorganizzazione del servizio di emergenza preospedaliera che tiene conto sia delle risorse disponibili che dell’evoluzione della tecnologia e delle figure che operano nel soccorso, sempre nell’ottica della valorizzazione del processo di cura e di garanzia nei confronti della cittadinanza”.

Nei giorni scorsi alcuni sindacati hanno sollevato dubbi sul modello e sulle funzioni degli infermieri che operano nel 118 chiedendo un riconoscimento e maggiori tutele, a fronte di quelle che vengono considerate competenze specialistiche. “Secondo noi è essenziale dare una lettura più ampia della questione – dice Mergola -, gli infermieri sono chiamati a rafforzare il loro bagaglio culturale in termini di competenze, per le funzioni che già da tempo svolgono nel sistema; al di là dalle questioni sindacali, che dovrebbero trovare spazio nei tavoli preposti, sottolineiamo la bontà del progetto dell’azienda romagnola, atto a garantire elevati profili dei professionisti. Ben vengano corsi di formazione strutturati e trasversali e ben venga un reale riordino del sistema di emergenza che, mai come adesso, si trova in grave difficoltà”.

I dati parlano chiaro: le emergenze “vere” rappresentano solo il 3% delle missioni di soccorso attivate dalla Centrale 118 romagnola. Proprio a fronte di questo dato, l’azienda ha deciso di rafforzare il sistema più carente: il pronto soccorso.  “Un ringraziamento va quindi all’azienda romagnola, che si è dimostrata attenta ai bisogni formativi dei propri professionisti a garanzia di un riordino del servizio di emergenza al passo con i tempi, performante ed efficiente. Scegliere di impiegare nel sistema di emergenza preospedaliero solo figure come medici specialisti (in anestesia e rianimazione e medicina d’emergenza) e infermieri con competenze avanzate rappresenta la migliore garanzia per la cittadinanza”, conclude il Siiet Emilia Romagna.

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