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Cronaca Riccione

Inps richiama pensionato: "Paga un centesimo". Il caso finisce in Parlamento

E' arrivato in Parlamento il caso dell'84enne che a Riccione ha ricevuto dall'Inps una raccomandata con allegato bollettino di versamento in conto corrente postale per l'importo di un centesimo di euro

Dal 1996 al 2000 ha percepito un centesimo di pensione in più del dovuto. A distanza di 13 anni, l'Inps lo vuole indietro. Il centesimo, secondo la missiva dell'Istituto di previdenza sociale, sarebbe la somma delle quote non spettanti al pensionata, maturata in cinque anni di pensione. E' la vicenda che vede protagonista suo malgrado Emilio Casali, 84enne di Riccione, ex commerciante e titolare di una boutique in viale Dante.

A intervenire alla Camera sulla vicenda è stato mercoledì il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, che ha illustrato il caso ricordando che l’Inps ha avviato una indagine amministrativa interna sanzionando l’operatore e rimuovendo il direttore della sede provinciale di Rimini, Alessandro Romano, per il mancato controllo.

"E' da stigmatizzare la sproporzione fra i provvedimenti adottati nei confronti del personale individuato dall'Inps come responsabile, e l'entità dell'errore commesso - ha affermato Arlotti -. Mi pare proprio che lo zelo e le celerità con cui si puniscono coloro che sono stati ritenuti responsabili, siano inversamente proporzionali a quelli con cui si è giunti a una richiesta di rimborso che qualsiasi procedura telematica avrebbe dovuto rendere inutile".

Arlotti sottolinea "che non solo da anni esiste infatti una procedura che impedisce all’Inps il recupero di indebiti inferiori a 12 euro, che però non è servita a evitare che il pensionato ricevesse il bollettino da un centesimo. Ma anche che il tentato 'recupero' è avvenuto a distanza di oltre 13 anni. Senza dimenticare i costi, per l’ente, dell’invio di una lettera raccomandata, ben superiori alle cifre che con la medesima raccomandata si intenderebbero recuperare, mentre il rispetto della normativa e delle disposizioni di legge deve ottenersi senza costi che danneggino l’erario".

"La vicenda resta emblematica di una burocrazia cieca che continua a caratterizzare il modus operandi di molti apparati con cui il cittadino deve rapportarsi - conclude il parlamentare democratico -. Nonostante gli annunci e gli impegni per lo snellimento delle procedure, dei tempi e per la sburocratizzazione, eventi come quello menzionato dimostrano che ancora molta strada è da percorrere".

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