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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Insulti su Facebook a Gloria Lisi, condannati i "leoni da tastiera"

Una miriade di frasi offensive e sessiste nei confronti dell'allora vice-sindaco di Rimini erano apparse su un post fatto da un esponente di estrema destra

Si è concluso con 5 condanne e un'assoluzione, con gli imputati che erano molti di più ma nel frattempo si erano scusati uscendo dal procedimento, il processo che vedeva a giudizio una lunga serie di persone accusate di aver diffamato l'allora vice-sindaco Gloria Lisi. Odiatori seriali che, nel marzo del 2017, si erano scatenati in seguito a un post su Facebook fatto da un esponente dell'estrema destra in merito a una vicenda avvenuta poco prima a Rimini. La Lisi, infatti, aveva aveva portato la solidarietà dell’Amministrazione a Emmanuel Nnumani, un giovane migrante nigeriano, gravemente ferito da uno squilibrato che lo aveva prima accoltellato davanti ad un minimarket di viale Trento Trieste, quindi lo aveva investito dopo un breve inseguimento. Gravi episodi che Lisi non ha mai taciuto, ma al contrario ha denunciato con coraggio e determinazione per guardare in faccia gli autori delle violenze scritte nere su bianco. 

Gloria Lisi, di cui l’autore di un altro post su Fb chiedeva l’impiccagione insieme al sindaco in piazza Tre Martiri o veniva pesantemente apostrofata con insulti sessisti, era difesa dall'avvocato Maurizio Ghinelli e nel corso del procedimento che vedeva 17 persone alla sbarra aveva accettato le scuse di 11 di questi. La maggior parte delle persone, infatti, si era forse resa conto di aver superato abbondantemente ogni limite e oltre a scrivere una lettera all'ex vice-sindaco aveva anche accettato di versare dai 300 ai 500 euro a delle cause benefiche per fare ammenda del proprio errore uscendo dal procedimento giudiziario.  Per altri 6 irriducibili, che non si sono mai scusati, il processo è andato avanti con il giudice Monocratico che ne ha condannati 5 a risarcire Gloria Lisi oltre a pagare le spese legali.

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