Intera famiglia percepisce il reddito di cittadinanza ma lavora in nero
Manovale si autodenuncia alla Guardia di Finanza per l'impiego irregolare ma "dimentica" che riceveva l'assegno dallo Stato
E' di 8 lavoratori in nero, di cui 3 percepivano anche il reddito di cittadinanza, il bilancio di una serie di controlli portati avanti dagli investigatori della Guardia di Finanza di Rimini sul tessuto economico della provincia. A finire nei guai sono state 2 cameriere ai piani, 3 manovali e 3 addetti al servizio impiegati in un locale d’intrattenimento a Misano Adriatico. A smascherare uno di quelli che, pur ricevendo il sussidio dallo Stato lavorava senza contratto, è stata una "svista" della stessa persona. Impiegato in nero in un cantiere, il manovale si è presentato agli uffici delle Fiamme Gialle per denunciare il lavoro illegale "dimenticandosi" però che percepiva il reddito di cittadinanza e che ovviamente non era compatibile con la sua situazione lavorativa. Gi latri due, così come per il manovale, sono stati denunciati a piede libero per non aver comunicato l’avvio della propria posizione lavorativa, nella forma di lavoratore dipendente; mentre per tutti e tre è stata inviata segnalazione ai competenti uffici I.N.P.S. per l’avvio della procedura di decadenza/revoca dal beneficio economico e il recupero delle somme indebitamente percepite per un importo complessivo pari a 5mila euro.
Invece, a carico delle imprese che hanno impiegato i lavoratori “in nero”, sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 23.620 euro nel minimo inviandone comunicazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per i provvedimenti di competenza. Nel frattempo, a seguito dell’intervento delle fiamme gialle riminesi, la cooperativa ha provveduto a versare alle casse dell’erario la somma di 12mila euro per la definizione delle sanzioni contestate all’esito del controllo.