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Cronaca

Social network e chat: a Rimini un numero verde contro cyberbullismo

Il numero, finanziato da fondi regionali, è un progetto del Tavolo di coordinamento “Giovani, internet e nuovi media” promosso dalla Provincia di Rimini di cui fanno parte 16 soggetti del territorio tra istituzioni e terzo settore

Internet, social network, smatphone, chat, videogiochi se usati in modo improprio possono dar vita a nuove problematiche che le persone spesso non sanno come affrontare. Per dare una risposta a questi temi è attivo il numero verde 800 11 60 81. Il numero, finanziato da fondi regionali, è un progetto del Tavolo di coordinamento “Giovani, internet e nuovi media” promosso dalla Provincia di Rimini di cui fanno parte 16 soggetti del territorio tra istituzioni e terzo settore.

La telefonata mira a dare indicazioni a chi, durante la navigazione on line, si è imbattuto in un caso di lesione della privacy, cyberbullismo, sexting, adescamento, pedofilia, diffamazione, furto di identità, ricezione di messaggi, foto o video imbarazzanti, molestia, ricatto, minaccia. Il numero è pensato anche per chi teme di aver commesso dei reati on line e non sa come comportarsi e per chi si accorge che il proprio uso di internet, cellulare o videogiochi sta diventanto una forma di dipendenza. Il numero, gratuito e che garantisce l’anonimato, è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 18 alle 20 per i residenti della provincia di Rimini. Per dare informazioni sui rischi e consigli sulla sicurezza in rete il Tavolo provinciale ha anche creato un’apposita sezione sul sito della Provincia di Rimini visionabile al link: https://www.provincia.rimini.it/progetti/sociale/13_n_media/index.htm

DATI - L'11° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione (pubblicato ad ottobre 2013) riporta che gli italiani che usano Internet sono il 63,5% della popolazione. La percentuale sale nettamente nel caso dei giovani (90%) e delle persone più istruite o residenti nelle grandi città (83%). Continua ad aumentare l'uso dei cellulari soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete, la cui utenza è ormai arrivata al 40% degli italiani (e la percentuale sale al 66% tra gli under 30). Anche l'utenza del tablet è quasi raddoppiata in un anno, passando dall’8% al 14% della popolazione (e la percentuale arriva in questo caso al 20,6% tra i giovani).

Non si arresta l'espansione dei social network. È iscritto a Facebook il 70% delle persone che hanno accesso a internet (che corrispondono al 44% dell'intera popolazione e al 76% dei giovani), YouTube arriva al 61% di utilizzatori (pari al 38,7% della popolazione complessiva e al 68,2% dei giovani) e il 15% degli internauti (pari al 9,6% degli italiani) usa Twitter. In grande crescita Instagram come social media privilegiato per la produzione e la condivisione di contenuti fotografici attraverso lo smarphone: ha un accunt su Instagram il 17% degli utenti internet italiani.

Secondo l’agenzia internazionale “We Are Social”, che ha pubblicato una ricerca sulla popolazione mondiale a gennaio 2014, gli internauti del nostro Paese dedicano in media 4 ore e 42 minuti alla navigazione online attraverso un computer tradizionale (desktop o laptop). Il 46% della popolazione utilizza internet in mobilità (smartphone e table) dedicandovi mediamente due ore al giorno. A livello europeo l’Italia è da sempre considerata la nazione con più smartphone che abitanti; in effetti la penetrazione dei dispositivi mobile arriva al 158%: è un dato che ci fa primeggiare rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo: solo gli Emirati Arabi Uniti (252%) e la Russia (184%) fanno meglio di noi.

La funzione di internet maggiormente utilizzata nella vita quotidiana è la ricerca di informazioni su aziende, prodotti, servizi (lo fa il 43% degli italiani), oppure di strade e località (43%). Segue l'ascolto della musica online (34%). Anche l'home banking ha preso piede nel nostro Paese (31%). Tra le altre attività diffuse tra gli utenti di internet ci sono: fare acquisti (24%), telefonare attraverso internet tramite Skype o altri servizi voip (21%), guardare un film (20%), cercare lavoro (15%, ma la percentuale si impenna al 46,4% tra i disoccupati), prenotare un viaggio (15%).

Analizzando le problematica più diffuse tra i giovani, secondo i dati di una ricerca realizzata dal Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) nel 2013 nelle scuole secondarie dell’Emilia Romagna, sul tema del cyberbullismo il 30% degli studenti ha dichiarato di essere stato vittima di offese dirette in rete, via e-mail e/o tramite sms nei sei mesi precedenti. Rispetto alle aggressioni agite, 1 adolescente su 5 dice di aver detto cose spiacevoli online in modo diretto e questa percentuale sale a 1 su 4 quando le maldicenze sono dette ad una terza persona.

Le altre forme di aggressione sono presenti ma meno frequenti: il 9% dichiara di essere entrato illegalmente nell’account della vittima, l’8% ammette di aver creato un falso account con le credenziali della vittima, il 5% di aver pubblicato foto e video imbarazzanti. Sono invece più numerosi i ragazzi che dichiarano di aver escluso alcuni loro amici dai social network (18%) o di avere attaccato qualcuno in un gioco online (16%). Riguardo il “monitoring” parentale, alla domanda “Quanto spesso i tuoi genitori parlano con te di quello che fai su internet?” il 64% risponde “mai-raramente” e alla richiesta “Fino a che punto i tuoi genitori ti danno un limite sul tempo e sui siti che puoi visitare?” il 54 % risponde “mai-raramente”.

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