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Cronaca

Istruzione, nuovo sistema di sostegno delle misure di gratuità per 600 famiglie riminesi

L’erogazione delle prestazioni agevolate è sempre correlata al possesso di determinati requisiti di reddito e patrimoniali attestate tramite la dichiarazione Isee

Sono circa 600 le famiglie riminesi che usufruiranno delle misure di gratuità e sgravi fiscali nei servizi educativi. Un numero in crescita rispetto agli altri anni, a conferma dell'efficacia della misura. A garanzia e supporto del sistema creato dall’Amministrazione comunale per favorire l’accesso ai servizi educativi, a partire da quello dei nidi, la giunta ha approvato un nuovo sistema di verifica e congruità.

Di cosa si tratta?

L’erogazione delle prestazioni agevolate è sempre correlata al possesso di determinati requisiti di reddito e patrimoniali attestate tramite la dichiarazione Isee. Il nuovo strumento approvato dalla Giunta aggiorna e migliora quello già impostato nel 2013 che consiste nella verifica della congruità delle dichiarazioni Isee mediante il confronto fra i redditi dichiarati ed i consumi del nucleo famigliare, anch’essi dichiarati dagli utenti per accedere ai servizi per la prima infanzia. Il sistema prevede un incrocio informatizzato, tramite un software specializzato, tra la spesa annua dichiarata per i principali consumi (alimentari, comunicazioni, vestiario, mobilità ed autovetture, casa) con i redditi. Alla fine, si avrà un esito di congruità/incongruità. Solo nel caso in cui  le dichiarazioni risultino incongrue, si aprirà un confronto con la famiglia finalizzato ad accertare le ragioni dell’anomalia. Che potrebbe essere solo formale (l'assenza o la non completezza di un documento per cui si renderà necessaria una semplice integrazione documentale) o sistanziale. Una volta motivate, l’Amministrazione approverà la concessione del benificio o della gratuità; se non motivata, potrà comportare la decadenza dal beneficio, con applicazione della tariffa massima.

Si tratta, in sostanza, di un sistema aggiornato di verifica complementare che il Comune di Rimini ha sperimentato dal 2013 per recuperare una parte dell’asimmetria informativa  che l’Isee da solo sempre non riesce a  spiegare. Si applica nello specifico ai nidi che sono il servizio educativo in cui il Comune ha l’investimento maggiore.
Il  nuovo programma esiste è prodotto dalla ditta  Clesius di Trento e permette il controllo di 800 posizioni.

“Una innovazione teconologica – spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega ai servizi educativi del Comune di Rimini – che permetterà di velocizzare e snellire le necessarie verifiche degli uffici di via Ducale nell’ambito della gratuità e degli sgravi fiscali dei nidi. L’intento è quello di fare in modo che ogni singolo euro investito dall’Amministrazione vada a sostegno di chi ne ha diritto. Uno strumento che ci permette di chiudere l’iter avviato con l’istituzione delle misure di gratuità dei nidi e proseguito con i nuovi criteri di accesso. Il nostro obbiettivo è quello di offrire servizi educativi sempre più improntati a principi di equità sociale, accessibilità e trasparenza”.

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