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Cronaca

Juventus, Milan, Napoli e Barcellona: la Finanza "s-maschera" i tarocchi del calcio

Gli stessi operatori economici sono stati anche verbalizzati ai fini amministrativi per le violazioni in tema di obblighi di etichettatura previsti dalle norme comunitarie e nazionali

Nell’ambito dell’intensificazione estiva dell'attività operativa, nel corso di un servizio di controllo economico del territorio mirato innanzitutto alla “tutela della salute del consumatore”, al contrasto alla contraffazione dei marchi e all’abusivismo commerciale, le Fiamme Gialle del Gruppo di Rimini hanno denunciato i titolari di due attività commerciali con sede nella povincia che avevano posto in vendita centinaia di mascherine e magliette di calcio, riportanti i loghi contraffatti dei noti marchi quali Juventus Calcio, Napoli Calcio, Inter Calcio, Puma, Luis Vuitton, Gucci, Nike, Fila, Vans, Milan, Adidas, Fortnite, Cars, Me Contro Te, Spiderman, Tik Tok, Pjmask, Mario Bross, Walt Disney Minnie, Walt Disney Mouse, Sonic, Chanel e LoL.

Gli stessi operatori economici sono stati anche verbalizzati ai fini amministrativi per le violazioni in tema di obblighi di etichettatura previsti dalle norme comunitarie e nazionali per le quali è competente ai fini dell’irrogazione delle sansioni la Camera di Commercio. All’atto dell’accesso nei negozi, i finanzieri, appurata l’assenza di regolari accordi commerciali con i citati brand, hanno proceduto ad una accurata ricognizione del materiale in vendita, rinvenendo, oltre alle mascherine contraffatte, anche un centinaio di maglie da calcio (Milan, Juventus, Inter, Barcellona, Real Madrid, Bologna, Roma, Bayer Monaco, Portogallo, Manchester United, Fiorentina, Nazionale Calcio Italiana, Nazionale Calcio Argentina, Lazio, Napoli e Leicester) anch’esse contraffatte.

Al termine delle operazioni le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro le mascherine e le magliette “taroccate”, già confezionate e poste in vendita.  I titolari sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Rimini per i reati di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione, essendo peraltro risultati privi di fatture di acquisto e documenti di provenienza. La merce sequestrata - risultata priva delle etichettature in materia di tutela della salute e sicurezza degli acquirenti -  qualora immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 5.000 euro.

Parallelamente continuano gli accertamenti dei finanzieri di Rimini al fine di ricostruire l’intera filiera commerciale ed individuare ulteriori responsabili. Costante è l’attenzione e l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto ai fenomeni della contraffazione e dell’abusivismo commerciale organizzato, a presidio delle regole della leale concorrenza a tutela delle imprese sane e oneste e soprattutto a difesa della sicurezza e salute dei cittadini.

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