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Cronaca

L'allarme di Brasini: "L'epidemia sta mettendo in ginocchio le strutture sportive private"

L'assessore allo Sport: "palestre o piscine che contribuiscono alla ‘Wellness Valley’ regionale rischiano di non poter essere in grado di riaprire"

“Il mondo delle palestre private e delle piscine rischia di non riprendersi da questa lunga fase di stop". A dare l'allarme è l'assessore allo Sport del comune di Rimini, GianLuca Brasini, che parla di una "situazione è drammatica, come è emerso anche dal confronto che abbiamo avuto con la Regione proprio per fare il punto sullo stato di sofferenza di un settore che, fatta salva una parentesi a ridosso dell’estate, da quasi un anno è praticamente fermo. E questo anche a fronte di numerosi investimenti fatti per adeguare le proprie strutture ai doverosi protocolli di sicurezza anti-contagio, aumentando gli spazi, dotandosi di divisori, dispenser, potenziando l’igienizzazione degli impianti. Emerge dunque uno scenario preoccupante, con il rischio per molte delle piccole palestre o delle piscine che contribuiscono alla ‘Wellness Valley’ regionale di non possano essere in grado di riaprire una volta che il Governo darà il via libera, con pesanti ripercussioni sia in termini occupazionali sia per il futuro delle associazioni sportive che vi gravitano attorno. La Regione sta cercando di intervenire attraverso iniziative che vadano ad integrare gli eventuali ristori, come Amministrazione stiamo agendo su tutte le leve a disposizione, tra sgravi, tagli alle rette per impianti, contributi diretti. A dicembre siamo intervenuti con il bando “voucher società sportive”, che ha permesso di assegnare contributi per 177mila euro circa a 55 realtà del territorio, tra società sportive, associazioni, enti di promozione per lo sport. Un investimento che il Comune di Rimini ha voluto per cercare di garantire la continuità delle attività sportive ed evitare di dover rinunciare ad alcune associazioni storiche che garantiscono l’alto livello del nostro panorama sportivo". 

"In questa particolare fase di pandemia - aggiunge Brasini - Rimini sta in qualche modo ‘contenendo’ le ripercussioni di questa crisi in virtù della scelta compiuta già diversi anni fa di procedere all’internalizzazione della gestione degli impianti sportivi. Una scelta che ci ha esposto anche a rischi, dettata dalla visione che questa Amministrazione ha dello sport: lo sport come bene per la comunità, lo sport come la scuola, un settore economicamente ‘non vantaggioso’ dove le spese sono di gran lunga superiori alle entrate, ma indispensabile per la tenuta, la salute e la ricchezza della comunità. Basti pensare che, in tempi non emergenziali, la gestione degli impianti sportivi pesa per il 75% sulle spalle del Comune e solo per la restante parte sulle tariffe versate dalle società che utilizzano gli impianti. Eppure scegliere di scommettere sullo sport si è rivelata una scelta lungimirante, sia perché ci ha consentito ad oggi di potenziare la pratica sportiva, che rappresenta la nostra principale mission, sia perché in tempi di pandemia ci ha permesso di proteggere il nostro sistema, dandogli basi più solide, con maggiori chance di ripartire a pieno ritmo quando la pandemia sarà alle spalle”. 

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