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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'Aroldo di Verdi torna sul palco del Teatro Galli

L'opera, che inaugurò il teatro riminese nel 1857, debutterà il 27 agosto con un nuovo e atteso allestimento del melodramma verdiano

Ritorna al Galli di Rimini, 'Aroldo', l'opera composta da Giuseppe Verdi nel 1857 per l'inaugurazione del Teatro. Andò in scena il 16 agosto quando si erano appena conclusi i lavori di costruzione dell'edificio progettato dall'architetto Luigi Poletti per la città di Rimini. Tra le tante opere scritte da Verdi nell'arco della sua vita per i più importanti teatri italiani e stranieri - Milano, Venezia, Parigi, Roma, Londra San Pietroburgo - Aroldo è l'unica opera che abbia debuttato sul palcoscenico di un teatro dell'Emilia Romagna, e l'unica scritta espressamente per l'inaugurazione di un nuovo teatro in Italia. A breve distanza dalla riapertura del Teatro Galli assume un forte significato simbolico la nuova produzione di Aroldo realizzata in collaborazione con i teatri della regione, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, Teatro Municipale di Piacenza e con il Teatro Galli a fare da capofila. Debutto il 27 agosto 2021 e replica il 29, ore 21, per il nuovo atteso allestimento del melodramma verdiano. A dare risalto all'esordio riminese dell'Aroldo, questa nuova produzione coinvolgerà importanti artisti originari della città - a cominciare dal direttore Manlio Benzi sul podio dell'Orchestra Luigi Cherubini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza, diretto da Corrado Casati, e dallo scenografo Edoardo Sanchi, che firma con Emilio Sala la regia e la drammaturgia di uno spettacolo che nella sua concezione intende riflettere anche la storia del teatro di Rimini.

Per Aroldo - un ampio rifacimento dello Stiffelio ritirato per problemi di censura - Verdi aveva potuto contare sulla presenza sul podio di Angelo Mariani, il quale si dimostrò subito entusiasta. "Le prove a Piano Forte camminano bene - scrisse all'editore Ricordi - e con Verdi ci scambiamo la fatica l'un con l'altro. Subito incomincerò io le prove d'orchestra per guadagnare tempo. Fin ora la musica nuova di quell'Aroldo mi piace assai. Ieri sera facemmo la prima prova in orchestra coi cantanti e cori: andò stupendamente e senza interruzione dal principio alla fine". E scriveva ancora all'editore Ricordi: "Verdi restò pienamente soddisfatto della mia orchestra. Circa alla musica questo Aroldo è un lavoro forse dei più belli di Verdi, racchiude dei pezzi di un effetto sicurissimo. Il quarto atto che è tutto nuovo, è una cosa stupenda, trovi una tempesta in esso con Coro pastorale ed un Angelo Dei trattato a canone di una fattura felicissima". Dopo la rappresentazione Mariani scriveva: "L'Aroldo ha fatto furore, non ci pezzo che non fosse applaudito, il Maestro fu chiamato un'infinità di volte sulla scena. Egli ne è contentissimo". "Il 'miracolo" nell'Aroldo è quello dell'empatia e della comprensione reciproca che, dopo l'allontanamento traumatico e una rottura apparentemente insanabile, riporta con sé un senso di speranza sull'onda del quale abbiamo voluto raccontare non solo una delle più belle opere di Verdi, ma anche un altro evento miracoloso, la ricostruzione del teatro di Rimini". Con queste parole Emilio Sala espone il quadro concettuale di una interpretazione che è diventata una sorta di lavoro collettivo in cui tanto il lavoro musicale quanto quello registico hanno condiviso fin dall'inizio le stesse istanze drammaturgiche.

Il maestro Manlio Benzi aggiunge: "mi piace rifarmi alle parole di Emilio e sottolineare il carattere di possibile riconciliazione che l'opera si porta dentro: per noi che insieme ci abbiamo lavorato è stata dall'inizio riconciliazione della musica con il dramma, inestricabilmente ripensati insieme, attendendo possa essere riconciliazione di un teatro e la sua storia con la comunità che attorno a quello si raccoglie". Nella squadra coinvolta nell'allestimento Isa Traversi cura i movimenti scenici, Giulia Bruschi le scene, Elisa Serpilli i costumi, Nevio Cavina le luci, Matteo Castiglioni i video e le proiezioni. In scena giovani e già affermati cantanti, Antonio Corianò (Aroldo) Lidia Fridman (Mina) Michele Govi (Egberto) Adriano Gramigni (Briano), Cristiano Olivieri (Govino). L'opera Aroldo sarà trasmessa in diretta streaming sulla piattaforma Opera Streaming, progetto della Regione Emilia Romagna.

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