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Cronaca Coriano

L'arte che unisce, a San Patrignano le buone pratiche del Teatro Sociale in Europa

La comunità riminese ospita il convegno di chiusura del progetto europeo alla presenza di tanti professionisti fra cui l’attore e regista Paolo Ruffini

Sabato 29 ottobre la Comunità San Patrignano ospiterà l’evento conclusivo del progetto europeo Re.Sto.Re. il cui cuore è il riconoscimento dell’Operatore di Teatro Sociale come figura professionale per far fronte al rischio di esclusione sociale. Il progetto capitanato dall’italiana Oltre le Parole Onlus Roma vede la partecipazione di un partenariato esteso ed internazionale: Spagna (Magenta), Polonia (Associazione Artistica “Grodski Theatre”), Portogallo (Pele), Slovenia (Associazione Prosoc), Irlanda (Smashing Times International), Italia (Comunità San Patrignano) e i partner associati l’Associazione San Patrignano Scuola e Formazione, l’Università Roma Tre e l’Associazione Dire Fare Cambiare. 

“Abbiamo attraversato la pandemia, poi le conseguenze della guerra, i disagi economici di parte della popolazione, e ci siamo ritrovati tutti più fragili. Eppure, siamo certi che il Teatro abbia aiutato e aiuterà ancora tutti coloro i quali lo utilizzeranno come mezzo di espressività e dunque ben-essere. Siamo molti soddisfatti dei risultati importanti raggiunti tramite il progetto Re.Sto.Re.: abbiamo formato per la prima volta in Europa 80 nuovi Operatori di Teatro Sociale europei con una metodologia comune definita e sperimentata durante il percorso. I "pilot courses" hanno coinvolto oltre 1000 persone in tutta Europa, soggetti vulnerabili interessati direttamente grazie alle attività di Teatro Sociale previste dal progetto. Non ultimo, Re.Sto.Re. ha coinvolto circa 50 nuovi stakeholders internazionali. Tutto questo è fondamentale per raggiungere l’ambizioso e urgente risultato del riconoscimento professionale”. È quanto dichiarato da Pascal La Delfa, direttore artistico di Oltre le parole onlus. 

La giornata sarà ricca di appuntamenti, attività e incontri, con il racconto di esperienze da parte di persone e professionisti che hanno fatto del teatro a sostegno del sociale la loro vita, fra cui spicca la figura di Paolo Ruffini, attore e regista, che si è impegnato sia a teatro che al cinema al fianco di ragazzi con sindrome di Down. A dare ulteriore valore all’evento, il fatto che si terrà nella comunità San Patrignano, partner del progetto, che da anni vede nel teatro un importante strumento di crescita. “Siamo davvero lieti di ospitare questo evento. Ritengo che l’arte, nel nostro caso la compagnia teatrale e il coro, sia uno strumento fondamentale per permettere alle nostre ragazze e ragazzi di confrontarsi con se stessi e con gli altri e per inserire della nuova bellezza all’interno di vite fino a poco tempo fa spente dall’uso di sostanze - sottolinea Vittoria Pinelli, presidentessa di San Patrignano – E’ inoltre un modo per avvicinare all’arte e alla cultura persone che spesso non le avevano mai prese in considerazione, augurandoci che possano essere un tassello in più utile per le loro vite, per quando torneranno nella società da persone libere e indipendenti”.

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