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Cronaca

L'assessore alla Sicurezza: "Lotta ai furbetti che vendono alcolici ai minorenni"

Pizzicato dalla Municipale il titolare di un minimarket che, già sanzionato per tre volte, aveva riaperto intestando la licenza al coniuge

Già sanzionato ripetute volte per essere abituale luogo di spaccio di alcol sia a minorenni che in ore proibite, il minimarket gestito da uno straniero è finito nuovamente nel mirino della polizia Municipale. Il titolare, infatti, capendo che questa volta avrebbe dovuto chiudere l'attività aveva trovato un escamotage ma, scoperto, ora dovrà affrontare guai ben peggiori. L'uomo, infatti, per evitare il provvedimento aveva intestato la licenza alla moglie ma, il passaggio di consegne sospetto, non è passato inosservato e, su segnalazione della Municipale, in Prefettura è arrivato il provvedimento che imporrà al titolare di chiudere le saracinesche. “Quotidianamente - commenta l'assessore alla Sicurezza, Jamil Sadegholvaad - chi amministra la cosa pubblica si trova davanti a situazioni ed episodi che mettono in luce le smagliature e il contrasto tra la legislazione nazionale e le azioni e le iniziative che si pongono in essere a livello locale. Un esempio, proprio di questi giorni. Come è noto, l’amministrazione comunale di Rimini, da inizio mandato, sta ponendo grande attenzione al problema dela vendita di bevande alcoliche fuori dagli orari consentiti e ai minorenni. Un tema che tocca la carne viva dei ragazzi e delle famiglie, sul quale il Comune di Rimini, nel recente passato, ha provato ad attivare misure innovative e pilota. Con metodicità e cadenza sistematica, la Polizia Municipale di Rimini ha messo in piedi una rete di controlli che ha visto numerose attività sanzionate, fino ad arrivare alla sospensione della licenza per quelle recidive. La storia che voglio raccontare riguarda proprio una di queste".

"Il titolare di un esercizio di vendita di alcolici in centro storico - spiega l'assessore - sapendo che stava scattando il provvedimento di chiusura per essere stato sanzionato per tre volte per le violazioni di legge e normative, ha chiuso l’attività e intestato al coniuge, con tanto di nuova partita Iva, l’esercizio nella convinzione di aver trovato la quadra per farla franca. Lo avevano pizzicato più volte gli agenti della Polizia municipale che da tempo, anche in seguito a numerosi esposti dei cittadini, tenevano sotto stretto controllo l’esercizio. E quando a un nuovo controllo della Polizia municipale emergeva dagli scontrini che la partita Iva era cambiata subito sono scattati gli accertamenti che hanno portato alla verità, ovvero che la chiusura premetteva un’apertura, a tre giorni di distanza dalla dichiarazione di cessazione, di una nuova attività intestata al coniuge, pensando così di poter eludere il provvedimento di chiusura".

"Ora - conclude Sadegholvaad - sui tavoli del Comando della PM è pronto per partire verso la Prefettura il nuovo provvedimento affinché siano applicate le sanzioni accessorie, che prevedono la chiusura dell’attività nel caso la violazione sia stata commessa più di una volta (per un periodo tra i 7 e i 30 giorni per la vendita alcol in bottiglie di vetro in orario vietato, fino a tre mesi per la vendita di alcol a minori). Come amministrazione comunale non vogliamo arrenderci alle furbizie e a chi è più abituato a surfare tra le leggi piuttosto che a rispettarle. Continueremo con controlli a tappeto per mettere fine a un fenomeno che causa un enorme allarme sociale.”

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