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Cronaca Cattolica

L’impegno dei Servizi sociali sull’immigrazione e i senza fissa dimora

L’Assessore Cerri fa il punto sulle proposte messe in campo per fare emergere una realtà sommersa che smuove la coscienza della comunità: “Tutti i casi attenzionati in sinergia con il Terzo Settore, con il sostegno della Caritas”

L’Amministrazione Comunale di Cattolica ha a cuore i temi dell’immigrazione e dei senza fissa dimora. L’emergenza sanitaria ed il lockdown hanno, sicuramente, amplificato il problema mettendo ancor di più in risalto l'allarme povertà. L’impegno di Palazzo Mancini è quello di “far emergere dall’anonimato una realtà sommersa che smuove la coscienza della comunità. Tutti i casi che si registrano sul nostro territorio sono attenzionati dal settore dei servizi sociali in sinergia con le associazioni operanti nel Terzo Settore, con il sostegno della Caritas e della Parrocchia S. Antonio”, spiega l’Assessore Daniele Cerri. “Un grande apporto – continua - viene fornito anche dalle Forze dell’Ordine, che ringrazio, insieme agli operatori di strada dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Tutte le sere svolgono un lavoro prezioso fornendo pasti caldi, bevande, e fermandosi ad ascoltare i senza tetto”.

Il desiderio è quello di realizzare nel prossimo futuro un dormitorio in grado di accogliere gli Homelessness. “Comprendiamo il disagio – continua Cerri - e raccogliamo le segnalazioni che ci arrivano dai cittadini riguardo alcune zone della città in particolare in cui stazionano i senza fissa dimora. Ma non restiamo indifferenti e stiamo immaginando delle proposte, da quando ho assunto questo ruolo nella Giunta il mio impegno è stato quello di provare a creare le condizioni affinché si potesse realizzare sul territorio comunale una struttura di accoglienza per persone senza fissa dimora. Un luogo dove poter garantire un letto per la notte, la possibilità di usufruire della doccia e di fare colazione al mattino. Siamo consapevoli che ci vorrà del tempo, che servirà individuare un luogo adatto e adeguare i locali. Ma la nostra volontà va in quella direzione. Molti di loro sono ex residenti di Cattolica, o dei Comuni vicini. Purtroppo possiamo definirli dei veri e propri “fantasmi” poiché non risultano alle anagrafi e proprio per questo diventa difficile e problematico dare loro un aiuto anche economico e sanitario”.

A tale proposito l’Assessore rimarca questa esigenza, ovvero la possibilità di iscrivere in una via convenzionale (una via fittizia non territorialmente esistente) questi soggetti in difficoltà. “Istituire ad esempio una “Via Case Comunali”, in questa maniera – sottolinea Cerri - le persone che non hanno casa, ma vivono stabilmente a Cattolica, avrebbero comunque un "domicilio civico" da poter utilizzare per la documentazione istituzionale o altri atti pubblici. Cosa che già avviene a Rimini ed in altri Comuni del Distretto”. Infine un messaggio rivolto alla comunità. “Ognuno di loro ha una storia personale diversa, hanno una propria soggettività e si sono trovati ad affrontare una scelta di vita probabilmente dettata da un disagio psichico, economico o sociale. Al netto di tutto ciò, risulta evidente quanto ogni giudizio e critica strumentale, davanti alla disperazione di un essere umano, sia fuori luogo. Basterebbe pensare che potrebbero essere dei nostri cari, degli amici. Alle volte basta un segno di solidarietà. La comunità cattolichina ha un grande cuore e ringrazio tutti per il sostegno che non hanno mai fatto mancare”, conclude Cerri. 

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