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Cronaca

L'Inps rivuole 21mila euro, pensionato vince la causa contro l'istituto

L'uomo avrebbe percepito indebitamente una maggiorazione sulla pensione a causa di un errore, gli avvocati hanno dimostrato che i soldi in più non fossero dipese comunque dal dolo del percipiente

 Il Tribunale di Rimini respinge le richieste di restituzione dell’Inps nei confronti di una persona che negli anni ha percepito una pensione sociale, quindi avente natura assistenziale, non in grado di restituirla. Questi i fatti: l’Inps inviava al pensionato una richiesta di restituzione poiché erano stati asseritamente versati, nel periodo 1/01/2016-29/02/2019 fino alla data di emissione del provvedimento di revoca, delle maggiorazioni dell’assegno sociale notificato al ricorrente nel febbraio 2020. Le maggiorazioni ammontavano a circa 21 mila euro in più rispetto a quelli che il beneficiario avrebbe dovuto percepire, avuto riguardo alla pensione sociale, a causa del possesso da parte del medesimo di redditi di importo superiore ai limiti stabiliti dalla legge.

Il pensionato rimane sconvolto dalla richiesta, dato che quel denaro lo aveva già speso per la soddisfazione dei propri bisogni primari e della famiglia, e non lo avrebbe potuto di certo restituire. Senonché rivolgendosi dapprima al Patronato Acli e poi ai suoi avvocati, Emanuele Magnani e Cristina Bracci, il pensionato impugnava la richiesta dinnanzi al Tribunale di Rimini. I legali, affermando che l’assegno sociale rientrasse tra le provvidenze di tipo assistenziale e che l’eventuale indebita erogazione delle maggiorazioni non fossero dipese comunque dal dolo del percipiente, che era nel possesso dei requisiti di legge, hanno ottenuto la pronuncia favorevole dal giudice che ha dichiarato la non ripetibilità dell’indebito di inabilità civile.

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