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Cronaca

La batteria di pallinari condannata per truffa, revoca delle pene sospese

Per i componenti della banda in arrivo la stangata del cumulo di condanne che potrebbe aprire loro le porte del carcere

Sono stati tutti condannati per truffa i sei pallinari che, venerdì scorso, sono stati arrestati in flagranza dalla polizia Municipale. Per la batteria di romeni, tutti vecchie conoscenze delle forze dell'ordine, in rito abbreviato il giudice ha emesso una sentenza di condanna a 1 anno e 2 mesi per cinque dei componenti e 1 anno, 2 mesi e 15 giorni per il sesto. Allo stesso tempo, è stata revocata la sospensione delle precedenti condanne e, sebbene al momento siano tutti liberi, a breve dovrebbe arrivare la stangata del cumulo di condanne che potrebbe aprire loro le porte del carcerela stangata del cumulo di condanne che potrebbe aprire loro le porte del carcere.

Il blitz della Municipale di venerdì scorso era arrivato dopo diversi giorni di indagini durante le quali, come hanno sottolineato durante la conferenza stampa, gli agenti avevano provveduto ad identificare i componenti delle varie batterie che popolano Marina Centro e i viali delle Regine. Secondo quanto emerso, sarebbero almeno un centinaio i pallinari attivi sulla costa riminese. Gli inquirenti della Municipale, per riuscire a capire il trucco, si sono avvalsi anche della consulenza di un prestigiatore riuscendo così a documentare, con i video realizzati di nascosto, come il "mossiere" durante il gioco facesse sparire la pallina rendendo impossibile, agli sprovveduti che puntavano, vincere. Ad essere arrestati erano finiti l'organizzatore Mitu Stancu 55enne, Eugen Bolog 52enne, Nicolae Drezaliu 30enne, Andrei Merlici 32enne, Adrian Costel Oltenacu 36enne e Iunut Claudiu Farcas 22enne.

“E’ di questa mattina - ha commentato l'amministrazione comunale di Rimini - la pronuncia del giudice del Tribunale di Rimini Raffaella Ceccarelli che ha condannato i sei ‘pallinari’ arrestati venerdì sera dalla Polizia Municipale mentre erano intenti a truffare una coppia di turisti austriaca. Una decisione che l’Amministrazione apprende con grande soddisfazione, perché è un riconoscimento alla validità dell’intervento condotto dalla nostra polizia municipale e della strategia messa in atto a contrasto di un fenomeno che si fa forte delle incertezze legislative e per questo così difficile da sradicare in via definitiva. Le sentenze di condanna rappresentano quindi una svolta sul fronte della lotta ad un fenomeno pervasivo che alimenta l’illegalità e ci consentono di imprimere ulteriore forza all’attività di controllo intrapresa”.

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