La Cisl stronca gli "allarmi ingiustificati sulle Officine di Rimini"
Dopo lo sciopero e l'allarme lanciato dalla Cgil sulle 'prospettive a zero' rilancia: "gli investimenti per gli impianti" ci sono
"In questi giorni c'è una ridda di dichiarazioni sconsiderate di taluni politici nazionali e regionali sul futuro degli impianti Ogr di Bologna e di Rimini, in particolare sul mantenimento del know-how professionale e la tutela occupazionale. Proclami- affonda il colpo Aldo Cosenza, segretario della Fit-Cisl dell'Emilia-Romagna- che potrebbero essere comici per il pressappochismo e la superficialità èdimostrata in quest'occasione dalla nostra politica, se non fossero pericolosi per l'ingiustificato allarmismo che stanno provocando tra i lavoratori". Dopo lo sciopero e l'allarme lanciato dalla Cgil sulle 'prospettive a zero' per le Officine di manutenzione dei treni di Bologna e Rimini (Omc Trenitalia) piomba ora la durissima stroncatura della Cisl. In particolare sulle forze politiche (Lega, Pd, M5s e Emilia-Romagna Coraggiosa) che hanno raccolto l'Sos e rilanciato le preoccupazioni sul destino dei due impianti. La Cgil sta mobilitando da sola i lavoratori (c'e' stato uno sciopero una settimana fa e non se ne escludono altri), ma gli altri sindacati hanno firmato un nuovo accordo che conferma "gli investimenti per gli impianti" con "l'introduzione di nuovi rotabili a composizione bloccata nello stabilimento di Rimini", evidenzia Cosenza. Bisognerebbe leggerlo "prima di imbastire una passerella mediatica per miseri calcoli elettorali", dice dunque il segretario Fit ai partiti allarmati. La Cgil sostiene che gli investimenti su Bologna e Rimini, causa Covid, non sono piu' sicuri e questo compromette lavoro e lavoratori. Ribatte la Cisl: entro il prossimo semestre si fara' per Rimini uno monitoraggio "sui livelli occupazionali, la produzione e l'avanzamento dei lavori infrastrutturali". Il layout finale e' al momento in via di definizione".
In generale, "giusto per sottolinearlo ancora una volta, Trenitalia, come a piu' riprese richiesto dai sindacati, ha garantito i livelli occupazionali sul territorio e il mantenimento della stessa produzione nelle officine dell'Emilia Romagna", evidenzia ancora Cosenza. "Dunque- continua- le officine di Bologna e Rimini di Trenitalia restano e devono restare nei piani di impresa di Trenitalia con il mantenimento dei volumi di produzione, dei livelli occupazionali e degli adeguamenti infrastrutturali". Chiarito "quello che avrebbe dovuto gia' essere chiaro a tutti, lancio un appello alla politica: giu' le mani dai ferrovieri. Non permetteremo altre sterili polemiche politiche sulla pelle dei lavoratori. L'invito alla classe politica e' di convogliare le proprie energie nel cercare soluzioni concrete per le migliaia di lavoratori che a causa della crisi sanitaria rischiano di perdere il loro posto di lavoro, senza creare allarmismo dove la tutela dell'occupazione e' gia' saldamente garantita", conclude Cosenza.