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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La curva dei contagi torna a salire, preoccupazione per l'Ausl Romagna: "Virus infido e imprevedibile"

All'incremento dei nuovi positivi non corrisponde però l'aumento dei ricoverati, Altini: "Occorre ancora di più non abbassare la guardia e continuare ad adottare le classiche misure di sicurezza"

L'Ausl Romagna ha diffuso il bollettino con i dati dell'ultima settimana sull'andamento del Coronavirus nel suo territorio dal quale emerge che, dopo sei settimane di seguito in cui vi era una diminuzione dei nuovi casi sia in termini assoluti (+573) che percentuali, la curva epidemica torna a salire. Nel periodo dal 7 al 13 marzo, che prende in considerazione i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 4.600 positività (20.2%) su un totale di 22.732tamponi (molecolari e antigenici). Il totale dei nuovi positivi risulta essere contagiato dalla variante Omicron. Stazionario il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni per 100.000 abitanti in tutti i distretti dell’AUSL della Romagna. Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid, si registra una situazione stazionaria rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 134 pazienti, di cui 6 in terapia intensiva. Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali, dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione.

La situazione nella provincia di Rimini vede la curva epidemica che registra una ulteriore flessione rispetto alla settimana scorsa e, in Romagna, non risulta più essere la maglia nera per numero di contagi superata da quella di Ravenna. Nel periodo analizzato dall'Ausl si sono avuti nuovi 1276 casi positivi (erano 1167 la scorsa settimana) con un aumento del 9,34%. Il tasso d'incidenza per 100mila abitanti torna ad avvicinarsi a quota 250 in entrambi i distretti: quello di Rimini conta 375 positivi (in lieve aumento rispetto alla precedente rilevazione) e quello sud 315.

La situazione dei ricoveri, rispetto alla precedente rilevazione, è sostanzialmente invariata: sono infatti 134 i pazienti che si trovano ricoverati nei reparti Covid (come la scorsa settimana) ai quali si aggiungono altri 15 in terapia sub-intensiva (erano 17 la scorsa settimana) mentre per quanto riguarda la Terapia intensiva il numero scende con 6 pazienti (10 la scorsa settimana). Nell'ultima settimana sono tornati a scendere anche i decessi per Covid anche se non in maniera così veloce come i contagi: 19 quelli registrati in Romagna di cui 5 nella provincia di Rimini, dato peggiore della Romagna, che portano il totale dall'inizio dell'epidemia a 1296.

Al momento nella provincia di Rimini risultano 51 sanitari dipendenti Ausl e 1 convenzionati, pari all'1% del personale sospesi per non aver voluto effettuare la vaccinazione, dato in aumento rispetto all'ultima rilevazione. Sul fronte della scuola, in provincia di Rimini la situazione si è sostanzialmente normalizzata e attualmente sono in quarantena gli alunni di 13 classi: 2 alle elementari, 4 alle medie e 7 alle superiori. Allo stesso tempo risulta un focolaio attivo all'interno di una struttura socioassistenziale.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, tenendo conto dell'introduzione della vaccinazione anche per la fascia 5-11 anni, i dati del riminese indicano che ad aver completato il ciclo per la copertura è al 79% della popolazione, il dato più basso di tutta la Romagna con le altre province che hanno abbondantemente superato l'80%. Nel dettaglio, il 97% degli over 80, dell'91% per la fascia 70-79, del 88% per la fascia 60-69, del 85% per la fascia 50-59, del 78% per la fascia 40-49, del 78% per la fascia 30-39, del 84% per la fascia 20-29, del 74% per la fascia 12-19 e del 14% per la fascia 5-11 anni.

“I dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, direttore sanitario Ausl Romagna – confermano il lieve aumento dei casi, in linea con i dati regionali e nazionali, a cui però non corrisponde un aumento di ricoveri. Ciò conferma che il virus continua a circolare, complici anche il clima non favorevole, e l’atteggiamento più rilassato che abbiamo adottato, convinti che la diminuzione dei casi, registrata nelle settimane precedenti, ne avesse quasi decretato la sparizione. Se volevamo una riprova di quanto questo virus sia infido e imprevedibile, ora ne abbiamo la certezza. Per queste ragioni, occorre ancora di più non abbassare la guardia e continuare ad adottare le classiche misure di sicurezza che ben conosciamo. Così come è altrettanto importante continuare nell’azione di sensibilizzazione all’importanza del vaccino. Ciò riguarda chi ancora non ha effettuato la terza dose, ma anche e, soprattutto chi non si è ancora vaccinato. E penso in larga misura ai ragazzi in età pediatrica. Non si è mai fuori tempo massimo per vaccinarsi e questo altalenante atteggiamento del virus, ci offre l’ennesima riprova che potremo essere solamente noi, attraverso un atteggiamento responsabile, a decretarne o meno la sua scomparsa, o quanto meno l’impossibilità di farci del male in modo serio”. 
 

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