La feroce lite fra trans per questioni di concorrenza finisce davanti al giudice
Il più anziano accusato di aver aggredito il giovane rivale di marciapiede spruzzandogli dello spray al peperoncino in faccia e cercando di investirlo
Udienza boccaccesca davanti al giudice Monocratico del Tribunale di Rimini nel processo che vede imputata una transessuale italiana 49enne accusata di aver aggredito la collega più giovane per questioni di concorrenza sleale. La vicenda risale al marzo del 2016 quando, entrambe, esercitavano la professione più antica del mondo nel piazzale di un ristorante lungo la Statale Adriatica. Nella giornata di lunedì sono salite sul banco dei testimoni per raccontare i fatti e secondo la versione della presunta vittima, una 34enne anche lei italiana, le due colleghe erano "amiche" ma a un certo punto la più esperta avrebbe iniziato a dimostrare insofferenza sul fatto che i clienti prediligevano le prestazioni della più giovane. Ne era nato un aspro litigio che, dalle parole, era culminato in un'aggressione fisica con la 49enne che avrebbe dapprima spruzzato sulla faccia della 34enne dello spray al peperoncino e poi cercato di investirla con la propria vettura. Di tutt'altro tenore il racconto dell'imputata che, sul banco dei testimoni, ha fornito una versione diametralmente opposta. La 49enne, infatti, ha smentito categoricamente che all'origine della lite ci fosse una questione di concorrenza in quanto lei da oltre 15 anni si è operata per il cambio di sesso e quindi i clienti erano completamente diversi dalla presunta rivale. Allo stesso tempo, quella sera la 34enne si era presentata sul posto di lavoro estremamente alterata dall'uso di sostanze stupefacenti e con un comportamento fortemente aggressivo tanto che sarebbe stata la più giovane ad aggredire per prima la 49enne che a sua volta si era dovuta difendere con lo spray urticante. La decisione sulla vicenda toccherà ora al giudice che, nella prossima udienza, dovrà emettere il verdetto.