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Cronaca Riccione

La Lega va all'attacco del Trc: "E' un'opera illegale e va fermata a tutti i costi"

Il parlamentare romagnolo della Lega Nord, Gianluca Pini, presenta una dettagliata interrogazione per il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, e il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi

Demolizioni fuorilegge, errori "evidenti" nel progetto definitivo. E L'Agenzia di mobilità che tira dritto creando "sconcerto" nei residenti. Il Trasporto rapido costiero (Trc) tra Rimini e Riccione è un progetto illegale e va fermato. E' quanto sostiene il parlamentare romagnolo della Lega Nord, Gianluca Pini, in una dettagliata interrogazione per il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, e il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi. Interrogazione che sarà illustrata giovedì a Riccione, durante il tour elettorale di Alan Fabbri, candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, accompagnato da Matteo Salvini. E che chiede anche di appurare le responsabilità.

La lunga e travagliata storia del Trc, ricostruisce Pini, parte con la delibera del Cipe del 21 dicembre 2001, e le successive del 20 dicembre 2004 e del 29 marzo 2006, quella del "progetto definitivo". E una sua "analisi accurata" evidenzia la mancanza dei "requisiti prescritti dagli strumenti normativi che disciplinano la materia". In particolare "non viene data una indicazione precisa, ma una vaga traccia delle opere da demolire". Dunque, attacca Pini, occorre "interrogarsi sul perchè il Cipe abbia approvato un progetto definitivo che contempla campiture di opere-alberature interessate da demolizione anche oltre il limite" del tracciato, per un finanziamento da 90 milioni di euro.

Per il parlamentare leghista, dunque, il progetto definitivo "prevedeva la demolizione totale di fabbricati non integralmente ricadenti nel corridoio deliberato in sede di approvazione". Ma "oltre alle demolizioni" ci sono, prosegue Pini, "gravi incongruità rispetto al limite di corridoio approvato dal Cipe". Il parlamentare cita sei punti del tracciato. Il Tar di Bologna ha affermato l'inibizione a "qualunque demolizione di manufatti o loro porzioni sull'area temporaneamente occupata". Per cui l'Agenzia mobilità incaricata dai lavori "non aveva alcun diritto reale che consentisse azioni di demolizione". Eppure proseguono "proseguono, anche perchè il Tar di Bologna ha rigettato tutti successivi ricorsi". Ma si tratta, sottolinea Pini, di "demolizioni discutibili", che creano "sconcerto tra la popolazione".

Il Comune di Riccione si è visto respingere le proposte di modifica, ma intende comunque "percorrere ogni ulteriore e possibile strada per la ricerca di una soluzione, condivisa, in grado di preservare la citta'" da un'opera "costosa, inutile e persino dannosa per l'ambiente". Dunque Pini interroga Lupi per sapere se "intenda approfondire la situazione e verificare l'effettiva liceità del progetto"; se è "ammissibile demolire fabbricati oltre il limite dell'area definita di interesse pubblico"; se "intende disporre le verifiche propedeutiche all'annullamento degli atti di approvazione del progetto stesso adoperandosi per il successivo annullamento e la revoca del finanziamento erogato, determinando altresì le rispettive personali responsabilità"

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