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Cronaca

La precisazione della Municipale: "Nessuna 'imboscata', l'autovelox sulla Marecchiese è a norma"

Ad intervenire è il comandate della Locale dopo le polemiche innescate dal Comitato Spadarolo-Vergiano Sicure che lamentava il mancato presidio dei rilevatori di velocità

Dopo la polemica avviata dal Comitato Spadarolo-Vergiano Sicure, che lamentava il mancato presidio da parte degli agenti della Municipale degli autovelox insallati sulla Marecchiese nei pressi del bar "Cecchini", ad intervenire per fare chiarezza è il comandante della Locale Andrea Rossi. In una nota stampa, infatti, precisa che da quando i Tru Box sono stati installati 2 anni fa nessuno aveva mai suscitato delle criticità sulla loro posizione. Alle accuse di agenti "non visibili" dagli automobilisti, che secondo il comitato renderebbero nulle le multe per eccesso di velocità, il comandante della Municipale ricorda che la normativa spiega che "Nel caso di postazioni presidiate, ovvero in presenza dell'operatore di polizia stradale - non necessariamente visibile ma nelle immediate vicinanze - in occasione dell'espletamento del servizio con un dispositivo automatico, ai fini del controllo della funzionalità dello strumento lo stesso operatore deve essere in grado di verificare costantemente il corretto funzionamento del medesimo, che deve essere sotto il suo " diretto controllo", per poter tempestivamente intervenire in caso di alterazioni funzionali, o per poter determinare il veicolo in violazione nei casi dubbi - per esempio se nel fotogramma risultano ripresi più veicoli - non essendo pertanto sufficiente la mera e passiva presenza dell'agente accertatore". Rossi, inoltre, ha spiegato che nel caso specifico gli agenti che controllano l'autovelox sono dotati di tablet che interagisce con l'apparecchiatura. "La precisazione - ha concluso il comandante - è doverosa e non per polemica ma per confutare ogni errata interpretazione riguardante la corretta funzionalità dello strumento e il corretto lavoro svolto e che svolgerà da parte delle donne e degli uomini della Polizia Locale di Rimini. Che non a niente a che fare con ‘imboscate’”.  

A stretto giro di posta è arrivata la replica del Comitato Spadarolo-Vergiano Sicure che si dice "dispiaciuto che ci venga attribuito l'uso del termine “imboscata”, che non ci permetteremo mai di utilizzare visto il rispetto che abbiamo nei confronti degli sforzi messi in campo per contrastare comportamenti contrari al codice della strada. Il nostro non è un attacco all'amministrazione comunale, anzi è un gesto di collaborazione affinchè la finalità di questi controlli non venga compromessa da un’applicazione non corretta delle norme vigenti. D'altronde il codice della strada parla chiaro: “le postazioni  di controllo per il rilevamento della velocità devono essere ben visibili”:  si parla di postazioni, quindi di pattuglie o di agenti di polizia municipale, non di dispositivi. Inoltre dice anche che “Tra la postazione e il dispositivo non devono intercorrere intersezioni o immissioni laterali in strade aperte al pubblico”. Se dovessero permanere ancora eventuali dubbi invito il comandante della polizia municipale di Rimini  a consultare numerose sentenze della corte di cassazione sul tema. Detto ciò noi rimaniamo a disposizione con spirito collaborativo come sempre per risolvere insieme all'amministrazione comunale Un problema grave e annoso".

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