La proposta della vicesindaca: "Istituire lo psicologo di classe per capire dinamiche e fragilità"
Chiara Bellini: "Le scuole sono già dotate di uno sportello di ascolto, uno strumento efficace che va però potenziato nel post pandemia"
Abbandono scolastico, autoisolamento, autolesionismo, ansia, nervosismo e irritabilità, calo di interesse dello studio, sono diverse facce di uno stesso fenomeno che apre a profonde riflessioni. I numeri indicano un aumento del 40% rispetto l’anno scorso degli abbandoni scolastici (circa 80), di cui poco meno di trenta per passare a metodologie individuali alternative come l’homeschooling o educazione parentale (quasi triplicate, in passato mai sopra le dieci richieste).
Un tema su cui la vicesindaca con delega all'Istruzione Chiara Bellini vuole aprire un tavolo di confronto e una lunga serie di riflessioni. "Bene e utile lo sportello di ascolto individuale; a questo dovrebbe però aggiungersi anche un lavoro di gruppo, un’osservazione, da parte degli psicologi, delle classi e delle loro dinamiche, finalizzata ad intercettare difficoltà o fragilità e intraprendere un lavoro collettivo". In questi la vicesindaca ha incontrato alcuni rappresentanti dell’Ordine degli psicologi, insieme ad altri professionisti: "Da qui l'idea di convocare, nelle prossime settimane, un incontro congiunto, pensato per le scuole riminesi, insieme all’Ordine degli psicologi e ai professionisti dell’Ausl, per valutare la possibilità di attuare progetti di formazione, rivolti ai docenti e ai dirigenti, i primi ad essere in contatto con i ragazzi e le loro problematiche".
"Le nostre scuole sono già dotate di un servizio psicologico sostenuto anche dal Comune, uno sportello di ascolto fatto da professionisti a cui i ragazzi, liberamente, possono rivolgersi durante l’orario scolastico - conclude la vicesindaca -. Penso che questo tipo di intervento oggi, sebbene si sia rivelato uno strumento efficace, non sia più sufficiente in questa fase post-pandemica e vada potenziato".