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Cronaca

La protesta salva il capriolo dell'aeroporto: sospeso l'abbattimento

Una folla di animalisti ha protestato davanti alla recinzione del "Fellini", arrivata in extremis la telefonata che ha interrotto la procedura

Come nei migliori film la telefonata che ha sospeso, per il momento, l'abbattimento del capriolo intrappolato nell'aeroporto di Rimini è arrivata all'ultimo momento quando le squadre erano già posizionate per intercettare l'animale selvatico. Serata animata quella di mercoledì lungo la recinzione del "Fellini" che segna l'inizio della pista di atterraggio sul lato di Riccione dove, verso le 20.30, un nutrito gruppo di animalisti si è dato appuntamento dopo aver appreso la notizia diffusa nel pomeriggio che annunciava la fine di ogni speranza per il capriolo. La bestiola, da un anno, è rimasta intrappolata all'interno del perimetro dello scalo e con la ripresa del traffico aereo si è reso necessario attivare le procedure per salvaguardare la sicurezza dei voli in atterraggio e decollo. Già alla fine di giugno le doppiette erano pronte a far fuoco ma, in extremis, era arrivato lo stop dopo che la notizia era trapelata facendo levare un coro di proteste da parte degli animalisti. Sulla questione era intervenuto anche il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, che si era impegnato a trovare una soluzione alternativa all'abbattimento.

Gli animalisti protestano per l'abbattimento del capriolo

Tutti i tentativi di catturare vivo il capriolo, purtroppo, si erano rivelati vani. Sia l'uso delle reti che quello dei dardi caricati a sonnifero, infatti, non avevano portato i risultati sperati e mercoledì è così partita la procedura per stanare l'animale e sopprimerlo coi fucili da caccia. Una notizia che ha sconvolto gli animalisti i quali, in poco tempo, hanno organizzato il sit-in per protestare animatamente contro la decisione. Una situazione che, vista anche la pericolosità del tratto di strada interessato dalla protesta partita al tramonto, ha reso necessario l'intervento della polizia di Frontiera, del Reparto prevenzione crimine, della Digos e dei carabinieri. Un centinaio le persone che si sono ritrovate in via Piemonte, proprio all'inizio della pista, per manifestare contro l'abbattimento. Nel corso della serata i telefoni si sono fatti roventi con, dall'altro capo, il presidente Santi e altri amministratori che hanno cercato di mediare per interrompere la caccia. Sul posto è intervenuto anche l'assessore Jamil Sadegholvaad che si è fatto portavoce dei manifestanti. Solo dopo le 22, quando oramai le squadre stavano per entrare in azione e dare il via all'abbattimento, è arrivata la notizia della sospensione per almeno 24 ore durante le quali si cercherà nuovamente di trovare soluzioni alternative all'eliminazione del capriolo.

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere comunale Filippo Zilli che ha presentato un'interrogazione in consiglio comunale spiegando che "Quella di ieri è stata una bruttissima pagina di storia riminese, che non fa altro che sottolineare quanto l’ente pubblico sia distante dalle sensibilità cittadine. Non è con un post su Facebook che si annuncia l’abbattimento di un animale, soprattutto fatto perchè la notizia era trapelata in determinati ambienti provinciali, e per il quale le associazioni animaliste si erano da subito rese disponibili ed impegnate, partecipando anche ad un tavolo di confronto col Presidente stesso, per risolvere la questione nel miglior modo. Chiedo quindi formalmente all'assessore di impegnarsi nei confronti della cittadinanza e dell’autorità competente per evitare questa mattanza, e permettere alle associazioni ed a tutti i volontari cittadini che vorranno contribuire, di salvare il capriolo. Chiedo inoltre tutta la documentazione e le relazioni prodotte dall’esperto nominato dalla provincia in concerto con il management dell’aeroporto, attestante le procedure messe in campo per i falliti tentativi di cattura del capriolo e della decisione quindi di procedere con l’abbattimento. Ricordo a tutti che parliamo di un capriolo di 1 anno e mezzo di vita, entrato nell’aeroporto Fellini per colpa di una falla umana dovuta ad un buco nella recinzione, che non ha, ad oggi, dato alcun tipo di problema o fastidio in termini di sicurezza alle persone ne all’atterraggio e /o decollo dei voli".

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