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Cronaca

La Publiphono spegne la voce: poche entrate pubblicitarie mettono in crisi la "radio della spiaggia"

Un'idea nata nel 1946 da Renato De Donato, Glauco Cosmi e un giovano Sergio Zavoli

La crisi economica colpisce anche la tradizione. E, a farne le spese, questa volta è la Publiphono. A causa di scarsi contratti pubblicitari, quest’anno sulla spiaggia di Rimini non si ascolterà la radio della spiaggia, il servizio di annunci e musica attivo dall’immediato dopoguerra. La trasmissione con due appuntamenti al giorno, su tutte le spiagge riminesi alle 11 del mattino e alle 17, non ci sarà perché il Covid-19 ha azzerato gli incassi pubblicitari. Non ci saranno neanche, quindi, quegli annunci di pubblica utilità conosciuti da generazioni di turisti e di riminesi che comunicavano l'allontanamento o il ritrovamento di un bambino. Chi non ha infatti ascoltato almeno una voce la frase: "Si è perso un bambino biondo con il costumino rosso". Negli anni infatti sarebbero 130mila i bambini ritrovati dai genitori grazie alle segnalazioni via megafono. Sono circa mille ogni estate, un servizio importante per tante famiglie, soprattutto per i turisti.

Oggi gli "angeli della spiaggia" che aiutano a ritrovare i bimbi, come si può vedere sul sito della Publiphono, sono Giovanna Giulioni, Betty Miranda, Gilberto "Gatto" Gattei e Liljana Visinska

La storia

La Publiphono la inventarono alla fine del 1944 il sergente Renato De Donato, che era appena sbarcato con gli americani in Normandia, Glauco Cosmi e il giovane giornalista Sergio Zavoli. Era "La voce della città", un notiziario che mescolava informazioni e pubblicità, con 10 altoparlanti rinvenuti nel vecchio magazzino dei pompieri fissati nei palazzi risparmiati dalle bombe. C’erano un gruppo elettrogeno trovato all’aeroporto, un microfono che veniva da Radio Tripoli, due giradischi americani, e quei 10 altoparlanti. Non c’era nient’altro. Lo studio era in un appartamento con due finestre sbilenche da cui usciva un rudimentale cavo. Nel 1947  vennero sulla spiaggia, come ricorda Ugo De Donato, figlio di Renato, che ha continuato la gestione fino ad oggi.

Tanti riminesi e non sperano ancora che si possa trovare una soluzione e salvare la voce della spiaggia che per questa estate non riuscirà a garantire il servizio.

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