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Cronaca

La Regione dimezza i balli: per le discoteche obbligo di capienza al 50%

Obbligo di indossare sempre la mascherina all'interno del locale compreso durante il ballo, chi sgarra verra chiuso immediatamente

Nuova ordinanza della Regione per contrastare il Coronavirus. E’ alla firma del presidente Stefano Bonaccini un provvedimento - in vigore dalle ore 13 di  domani - che affronta il tema discoteche. Naturalmente si parla di quelle ora in esercizio in Emilia-Romagna, cioè quelle che hanno le caratteristiche per essere aperte sulla base delle norme anti-contagio decise nelle settimane scorse, alla ripresa. Si ricorda infatti che le discoteche ‘al chiuso’ non hanno riaperto. L’ordinanza prevederà che il numero massimo di persone che possono entrare non sia superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. E prevede l’obbligo di indossare sempre la mascherina all'interno del locale, compreso durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo in presenza di piste all’aperto. Altra novità che sarà introdotta dall’ordinanza è la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall’ordinanza stessa.

“Vogliamo evitare comportamenti che permettano al contagio di rialzare la testa- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Turismo, Andrea Corsini-. Per questo è necessario rafforzare prevenzione e controlli, un impegno che va di pari passo con lo straordinario lavoro che i servizi sanitari stanno facendo nei territori grazie all'azione di tracciamento dei casi di positività al virus”. “Una stretta- concludono il presidente della Regione e l’assessore al Turismo- utile anche a evitare che divertimento e svago possano lasciare spazio ad atteggiamenti irresponsabili, anche solo di pochi, che possano vanificare il lavoro di questi mesi. A tutela dei giovani stessi, ragazzi e ragazze, che devono sapere di non essere immuni o al riparo dal virus".

LA REAZIONE DEL SILB

“Adesso basta, non ci stiamo più! Non possiamo essere sempre noi la vittima sacrificale. Serviva uno scalpo da esporre all’opinione pubblica – tuona Gianni Indino, presidente del SILB dell’Emilia Romagna -, serviva una vittima sacrificale da consegnare ai benpensanti? Ecco, adesso l’avete. Ma non ci stiamo più: ci siamo stancati di essere considerati la causa di tutti i mali. Non nascondo il profondo dispiacere per l’Ordinanza della Regione Emilia Romagna che da domani 15 agosto imporrà di fare entrare nei locali da ballo del nostro territorio il 50% delle persone rispetto alla capienza, con chiusura immediata del locale in caso di inosservanza e mascherine obbligatorie anche all’aperto. Sono molto dispiaciuto e allo stesso tempo molto preoccupato, per una decisione che arriva a poche ore dalla sua entrata in vigore e che metterà in seria difficoltà non solo i gestori dei locali, ma l’intero territorio. I ragazzi sulla Riviera ci sono già e sono tanti. I biglietti per i locali da ballo per la serata di Ferragosto sono già stati acquistati in prevendita on-line. Forse la politica pensa che con questa Ordinanza i ragazzi torneranno a casa ordinatamente domani mattina? Invece si presenteranno comunque in discoteca sperando di essere i fortunati ad essere ammessi alle feste. Come faremo a gestire queste situazioni? Come faremo a fare entrare solo la metà delle persone senza creare il caos? E poi, i ragazzi che resteranno fuori, dove andranno a passare la nottata? Nei parchi, in spiaggia, nelle piazze, alle feste abusive? E chi li controllerà? Le forze dell’ordine dovranno anche presidiare il resto territorio per scovare i delinquenti veri. Magari si chiamerà l’esercito, così daremo una bella immagine del territorio.  Sono settimane che l’opinione pubblica cerca un capro espiatorio, il posto dove si annidano tutti i mali. Ed ecco la discoteca, come sempre pronta all’uso: se i ragazzi si drogano è perché sono andati in discoteca, se bevono è perché sono andati in discoteca, se sono maleducati è perché frequentano la discoteca. Ci mancava solo di essere tacciati di essere degli untori, ancora una volta senza motivi reali. A Rimini, per esempio, negli ultimi giorni i nuovi contagi sono sempre stati a una cifra, quasi tutti da screening programmati e nessuno, dati alla mano, è stato contagiato in discoteca. Ma questo a chi importa? Pare non importare a nessuno. Abbiamo lavorato tanto per rimettere in carreggiata questa difficile stagione – conclude Indino -facendo leva sulla nostra capacità imprenditoriale. Nessuno avrebbe scommesso un euro su una stagione a questi livelli in cui si fosse riuscito a contenere le perdite. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla caparbietà e alla volontà degli imprenditori di questo territorio, che siano essi albergatori, ristoratori, bagnini, commercianti chi più ne ha più ne metta. Tutti abbiamo contribuito a restituire un’immagine positiva e favorevole del nostro territorio e adesso la politica ci pone sulla testa questa spada a poche ore dal Ferragosto. Una decisione che rischia di essere più difficile da gestire rispetto a quello che avevamo previsto. È questo che si voleva ed è stato fatto, ma dubito che porterà i frutti sperati”.

IL SINDACO DI RICCIONE: "ESISTE UN SUPPORTO SCIENTIFICO ALL'ORDINANZA?"

"Qual è il supporto scientifico per questa ordinanza di Ferragosto? Se c'è vorremmo saperlo, altrimenti è una maionese impazzita". Lo sostiene il sindaco di Riccione, Renata Tosi, riferendosi all'ordinanza della Regione che riduce del 50% la capienza delle discoteche e conferma l'obbligo di mascherina in pista. "Ribadisco, per giustificare un'ordinanza alla vigilia di Ferragosto con queste caratteristiche serve una evidenza scientifica che dica che la Romagna è un focolaio e che dentro la Romagna il problema del focolaio è la discoteca. Se non esiste un documento medico scientifico che dice questo, vuol dire che il caldo ha dato alla testa, e uno si alza la mattina e cambia la norma a suo piacimento. E allora perché dire metà capienza e non un quarto? Forse che in pista poi stanno tutti lontani anche se sono di meno? Tutto molto assurdo. Ancora una volta non si è capito che in Romagna si fa impresa, che l'intrattenimento serale è una parte importante dell'industria turistica e che le aziende devono lavorare. Mi sembra di tornare a sei mesi fa quando, l'ordinanza arrivava la domenica o il sabato sera, senza nessuna spiegazione e completamente sganciata dalla realtà. Questo provvedimento è uguale al divieto che era stato imposto dalla Regione di passeggiare al mare a maggio, quando il problema non c'era. Sbagliati i tempi e sbagliato il metodo perché destabilizza le comunità romagnole, crea incertezza nei nostri ospiti e nostri imprenditori, invece l'economia che lavora ha bisogno di stabilità. A me sembra solo una presa di posizione politica e tardiva che non risolve alcun problema anzi aggrava la situazione". 

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