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Cronaca

La storia di Nicolas: "Non voglio essere ghettizzato, ho sogni e desideri"

Il ragazzo disabile in seguito ad un gravissimo incidente ha chiesto aiuto al vice-sindaco di Rimini Gloria Lisi

Giovedì mattina il Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini, ha visitato Nicolas di Tempora, un giovane riminese classe 1993, in carico al servizio disabili in seguito ad un gravissimo incidente avvenuto quando aveva solo pochissimi giorni di vita. Finito il percorso di studi - dal Ceis alla scuola media “Dante Alighieri” di San Giuliano, il suo quartiere, fino al Liceo scientifico “Einstein” - Nicolas comincia a frequentare, come previsto dai protocolli dei servizi socio sanitari, un centro diurno specializzato, ma qui iniziano i problemi. Come sottolinea lo stesso Nicolas “mancano gli amici, il confronto e le relazioni tra coetanei”; la sua nuova collocazione, semplicemente, non lo soddisfa pienamente. Fino a qui nulla di strano, fino a quando però Nicolas fa una cosa apparentemente semplice ma che mai nessuno, prima di lui, aveva fatto; prende carta e penna e scrive all'assessore ai servizi sociali della sua città, Gloria Lisi, per dirgli che lui vuole fare altro, ha sogni e desideri diversi e chiede di essere ascoltato.

Una richiesta inedita a cui segue poco dopo il primo incontro con Gloria Lisi, che rimane colpita dalla caparbietà e dalle richieste di Nicolas; dopo questo primo incontro, l'assessore riflette su come poter dare seguito alle sue richieste e, insieme agli auguri per il suo compleanno, promette a Nicolas di andare a trovarlo, questa volta, a casa sua. E così ha fatto, ieri mattina, recandosi da lui insieme all'assistente sociale del servizio disabili dell'Ausl Romagna, Ilaria Nanni, che da anni lo segue con grande forza e affetto, sostenendolo ben oltre al già importante ruolo professionale.

“A volte – spiega Gloria Lisi - è necessario che accada qualcosa di imprevisto per rompere le abitudini ed iniziare un cambiamento coraggioso, lottando per dare risposte non solo ai problemi medici ma anche ai desideri delle persone. Quel qualcosa, per me, è stata la visita di Nicolas Di Tempora. Non è possibile rimanere indifferenti alla sua carica vitale, all'energia che scaturisce da una irrefrenabile voglia di vita, che va ben oltre alle tante e gravissime problematiche che deve superare ogni giorno. La sua è una mente curiosa che lo ha portato a diventare poeta, pittore e musicista nonostante i suoi limiti fisici. L'energia e la voglia di andare oltre le barriere, Nicolas le coltiva grazie al confronto con gli amici, con gli insegnanti, con l'ambiente scolastico che a lui entusiasma. Scrive libri, disegna quadri con la bocca (sono diversi quelli che mi ha donato e che ho voluto appendere nel mio ufficio in Comune) e, quando può, si unisce alla banda della Città di Rimini per suonare le campane tubolari, grazie ad un particolare casco che gli permette di suonare le percussioni con i movimenti della testa".

"Tutto bene - prosegue la Lisi - fino a quando Nicolas viene inserito in un percorso di socializzazione e assistenza nei centri diurni, come previsto dai protocolli assistenziali. Frequenta il nuovo ambiente provando a portare il suo entusiasmo in un contesto radicalmente diverso da quello scolastico, lo fa ogni giorno, ma non ce la fa e molla, per il forte desiderio di condividere spazi e momenti di socializzazione in ambienti meno caratterizzanti. “Ho bisogno di stare con i ragazzi della mia stessa età, confrontarmi con loro“ ripete alla sua assistente sociale che, come sempre, si ingegna per trovare alternative e chiama l'Ufficio scolastico regionale, i centri di formazione, vaglia programmi di alternanza scuola – lavoro. Non è facile, qualcosa si trova ma non è la soluzione giusta, fino a quando Nicolas decide di scrivermi: “Vorrei poter decidere io cosa più mi piace e che ambienti frequentare, troviamo insieme una soluzione diversa, nuova”".

"Da queste semplici parole - aggiunge il vice sindaco - nasce la voglia di provarci davvero, di intervenire per mettere capacità e motivazione dei singoli oltre le caselle di un vecchio welfare, ascoltando i desideri della persona. È un concetto a me caro, quello del welfare delle capacità, che si distingue radicalmente da quello assistenziale, ma una sfida così non mi era mai capitata. Sappiamo che per la disabilità i costi del welfare locale, regionale e nazionale sono altissimi e i casi individuali vengono assorbiti da categorie, casistiche, grandi numeri in cui incasellare i singoli. Fino a Nicolas che, semplicemente, dice che lui ha altre idee e ci chiede di stare dalla sua parte, provarci. La sfida è difficile ma decido di accettarla e a Nicolas propongo, dopo l'estate, di venire a raccontare la sua storia nel Comitato del distretto socio sanitario, dove attraverso i piani di zona tutto il territorio (Istituzioni, associazionismo, volontariato) si incontra per decidere come organizzare servizi e risorse. Potrebbe essere l'inizio di un nuovo percorso da fare insieme, mettendo la sua esperienza e quella di Rimini come caso scuola a livello nazionale".

"Non so come andrà a finire - conclude la Lisi - ma è giusto provarci, e io sto con Nicolas. Intanto, insieme a Ilaria, la sua assistente sociale, pensiamo a percorsi di quartiere, valutando di affiancarlo ai Ci.vi.vo di San Giuliano, come quello degli Amici del mare sulla sinistra del porto, e supportandolo nella frequenza della Banda della Città di Rimini. Purtroppo lo stato di salute di Nicolas ha compromesso moltissimo i suoi momenti di uscita tanto che ora come ora esce di casa solo saltuariamente per visite mediche. Il morale è basso, lui stesso mi ha letto un suo vecchio pensiero: “Sono un pittore, uno scrittore, un poeta, un musicista”, trasformata oggi in “ero un pittore, uno scrittore, un poeta, un musicista”. In realtà i suoi occhi brillano ancora di curiosità e voglia di vivere e, in fondo, chiedono a tutti noi solo un'occasione per poterla continuare ad esprimere come ha sempre fatto”".

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