"Non sono il ladro seriale, forzato il cambiamonete perchè mi servivano i gettoni per lavare i panni"
Il malvivente, ritenuto l'autore di 15 furti ai danni delle lavanderie automatiche, interrogato dal gip rigetta tutte le accuse che gli vengono mosse
Nonostante l'arresto in flagranza e i video delle telecamere di sorveglianza che lo hanno immortalato all'interno delle attività svaligiate, il ladro seriale che prendeva di mira le lavanderie a gettone di tutta Rimini ha rigettato con forza ogni accusa. Il 30enne, già noto alle forze dell'ordine e sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di firma, finito in manette mercoledì mattina nella giornata di giovedì è comparso davanti al gip per la convalida del fermo. Al magistrato il giovane ha sostenuto di non essere lui il ladro seriale e che, quando lo hanno arrestato alle 6.30 in una lavanderia automatica di via della Fiera, "ho scassinato la gettoniera perchè mi servivano i gettoni per lavare i miei indumenti". Quando gli è stato contestato il possesso di arnesi da scassi, invece, il 30enne ha spiegato che "faccio alcuni lavoretti di manutenzione in nero e, quelli, erano i miei attrezzi". Il giudice ha quindi convalidato il fermo e disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell'obbligo di dimora a Rimini, la firma quotidiana presso le forze dell'ordine e il divieto di uscire dalla sua abitazione nelle ore notturne in attesa della prossima udienza.