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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il buttafuori riminese indagato per la tragedia nella discoteca di Corinaldo

L’accusa ipotizzata è di omicidio colposo plurimo. Il nome è emerso a seguito delle nuove notifiche disposte dalla Procura ordinaria e da quella minorile

La Procura di Ancona ha iscritto 2 nuovi nomi nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo mentre stamattina i carabinieri torneranno per togliere temporaneamente i sigilli alla discoteca per consentire il sopralluogo dei periti, incaricati di effettuare tutta una serie di valutazioni per rispondere a 4 quesiti posti dagli inquirenti. Si tratta di Marco Cecchini, 30 anni di Corinaldo, ritenuto dalla procura co-gestore dell’evento che avrebbe dovuto vedere l’arrivo del trapper Sfera Ebbasta la notte tra il 7 e l’8 dicembre scorso, e Gianni Ermellini, 40 anni riminese di Montefiore Conca, responsabile della sicurezza del locale in quella tragica notte. Sia Cecchini, figlio di Quinto Cecchini e noto con il nome d’arte Dj Marcos, sia Ermellini sono accusati di concorso in omicidio colposo plurimo e lesioni colpose aggravate.

Nella giornata di venerdì ci sarà il primo sopralluogo dei periti all'interno del locale. Ad entrare nella discoteca, oltre agli inquirenti, sarà l’ingegner Costanzo Di Perna, professore ordinario di fisica tecnica ambientale del Dipartimento di Energia Industriale e scienze matematiche della facoltà di ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Con lui anche il tenente colonnello dei Carabinieri Marcello Mangione , ingegnere civile al comando generale dell’Arma. Sono 4 i quesiti a cui cercheranno di rispondere. Primo: capire se qualcosa possa essere andato storto nel sistema che genera il fumo bianco dei locali per gli effetti speciali, campionando eventuali sostanze presenti, guardando anche ai sistemi di refrigerazione come ad esempio frigoriferi del bar. Secondo: sempre per capire se qualcosa possa essere successo lì, campionare sostanze eventualmente presenti nel congelatore a pozzetto ubicato nel bar mobile vicinissimo all’uscita di sicurezza numero 2. Terzo: verificare la presenza di capsaicina, composto chimico presente nel peperoncino e nei suoi derivati. Quarto: valutare la rispondenza dei luoghi rispetto all’autorizzazione per l’attività di pubblico spettacolo rilasciata alla Magic Srl il 20 ottobre 2017 dall’Unione dei comuni Misa-Nevola, anche in riferimento al piano di emergenza e di evacuazione, alle vie di fuga e al funzionamento delle luci di emergenza e ogni altro accertamento che abbia la caratteristica della irripetibilità come lo stato del punto di ancoraggio della balaustra ai lati dell’uscita di sicurezza numero 3. Quella appunto dove trovarono la morte 6 persone. “

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