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Cronaca

Restaurata e ricollocata la lapide in memoria di Luigi Tonini

Il palazzo in cui dimorò il celebre studioso da ora non sarà più orfano di questo segno che la municipalità riminese intese dedicare al suo concittadino benemerito

E’ avvenuta giovedì mattina la ricollocazione nella sede originaria della lapide commemorativa dedicata allo storico Luigi Tonini (1807-1874), dopo il restauro curato da Adele Pompili e sostenuto dalla Banca di Rimini per sanare le fratture della lastra marmorea crollata lo scorso anno, con una cerimonia ufficiale alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Rimini Massimo Pulini, del direttore dei Musei Comunali Maurizio Biordi, del direttore della Banca di Rimini Gianluca Conti, del vicedirettore Pula e del presidente Cesare Frisoni.

Il palazzo in cui dimorò il celebre studioso da ora non sarà più orfano di questo segno che la municipalità riminese intese dedicare al suo concittadino benemerito. La lapide è stata recuperata grazie al sollecito intervento dei Musei Comunali dopo che era crollata a seguito delle eccezionali nevicate degli ultimi inverni per il cedimento dei perni in ferro che la sostenevano dal 1887 anno in cui fu posta in palazzo Tonini per celebrare lo studioso. Antonia Ricci, pronipote del Tonini e il marito Ruggero Rossi furono i primi a dare comunicazione dell’avvenuto crollo della lapide ai responsabili delle istituzioni culturali. Lo stesso Museo della città, ospitato nell’ex Collegio dei Gesuiti dal 1990, doveva intitolarsi a questo suo benefattore che con rara sensibilità ed erudizione studiò e indagò la storia della città tutelandone il patrimonio storico, artistico e archeologico.

LA VITA - Luigi Tonini nasce a Rimini il 4 febbraio 1807. A 16 anni, perde entrambi i genitori, Francesco e Lucrezia Pedrizzi. Studia prima a Rimini e poi a Bologna, dove si iscrive alla facoltà di legge, dopo aver frequentato fisica e filosofia morale. Il Tonini coniugò esemplarmente il ruolo di bibliotecario con quello di storico della città, entrambe professioni considerate attività di pubblico interesse. Ricerca e ordinamento delle fonti si fondono con il mestiere di storico. Grazie al Tonini la Gambalunghiana si arricchì della raccolta di manoscritti, pergamene e reperti archeologici di Domenico Paulucci (1855), delle collezioni di Michelangelo Zanotti (1861) e dell’immensa raccolta del sacerdote Zeffirino Gambetti (1871),che contiene l'imponente corrispondenza del Planco.

Tonini, tra 1848 e 1862, pubblica i primi tre volumi della sua storia riminese, "una delle più erudite e critiche" del secolo, secondo un giudizio di Carducci. Tonini ebbe anche incarichi politici. Fu consigliere e magistrato municipale, corrispondente oggi al ruolo di assessore del Comune, è tra gli 89 soci fondatori della locale Cassa di Risparmio, dove fu anche vicepresidente (1860-64) e consigliere. Sulla porta della chiesa del Suffragio, per i funerali di Tonini venne apposta un'iscrizione in cui lo storico era definito "modestissimo nella meritata gloria, tutto ne' suoi studi ed alla cure della famiglia, uomo di antica tempra".

Le esequie vennero celebrate dal vescovo mons. Luigi Paggi che nell'orazione ne lodò le virtù di studioso e di cittadino. In occasione della commemorazione della scomparsa, la Giunta comunale non fu in grado di accordare allo scultore Liguorio Frioli la realizzazione di un semibusto (la somma era di 500 lire) per mancanza di fondi di bilancio e si limitò ad una lapide sotto il palazzo del Municipio. Solo nel 1887, proprio nella casa di Tonini, in piazzetta Ducale, fu inaugurata un'epigrafe come "segno d'onore" alla sua fama. Fama che ben presto si smarrì, se è vero che dei resti mortali di Tonini non c'è più nessuna traccia al civico Cimitero. Nel '94, gli fu intitolata una strada, già via S. Maria in Corte, più conosciuta come via del (vecchio) ospedale, posto nell'ex collegio dei Gesuiti, che per mezzo secolo aveva ospitato l’Ospedale Civile nel cuore della città, ora sede del Museo della Città.

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