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Cronaca

Nell'hotel lavoratori in nero che percepivano il reddito di cittadinanza

I controlli della Guardia di Finanza hanno fatto emergere le irregolarità nella struttura ricettiva, nei guai il legale rappresentante della società di gestione

A poche settimane dall'operazione Free Job della Guardia di Finanza di Rimini, che ha permesso di scoprire un'Agenzia per il lavoro abusiva che impiegava 13 lavoratori completamente in nero, le Fiamme Gialle hanno smascherato un albergatore che utilizzava la manodopera senza averla regolarmente assunta. Gli accertamenti dei militari del Gruppo, effettuati alla vigilia dell'Adunata degli Alpini, hanno interessato una struttura ricettiva a 3 stelle nella zona nord del litorale. Nel corso dell'ispezione sono stati trovati 9 dipendenti che stavano effettuando le pulizie generali in vista dell'arrivo delle penne nere e, tutti, sono risultati in nero. Secondo quanto emerso, infatti, il 56enne di nazionalità romena legale rappresentante della società gerente l’albergo non aveva effettuato la comunicazione preventiva dell'instaurazione del rapporto di lavoro. Gli approfondimenti sul personale irregolare hanno fatto emergere anche che 2 di questi erano percettori del reddito di cittadinanza di 1050 euro al mese.

Per il 56enne è scattata la segnalazione all'Ispettorato Territoriale del Lavoro ai fini della sospensione dell’attività imprenditoriale, avendo impiegato lavoratori “in nero” nella misura superiore al 10% di tutto il personale presente all’atto dell’accesso alla quale si è aggiunta una maxi multa che può arrivare a un massimo di oltre 100mila euro aggravata dall'aver impiegato dipendenti già percettori di reddito di cittadinanza. I due lavoratori che beneficiavano del sussidio, invece, sono stati segnalati all'Inps che ha provveduto alla sospensione dell'assegno che sarebbe potuto costare alle casse dello Stato 10500 euro ,

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