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Cronaca

Lavori socialmente utili per chi guida ubriaco: dal canile agli uffici comunali

Sono state solo tre le revoche del provvedimento, segno che chi sceglie questa misura sostitutiva della pena lo fa con serietà e convinzione

A distanza di 20 mesi dalla firma della convenzione tra Tribunale di Rimini e Comune sono stati presentati mercoledì mattina dal vicesindaco, con delega alle Politiche sociali, Gloria Lisi i dati dell’esperienza del Comune di Rimini sullo svolgimento dei lavori di pubblica utilità, un’opportunità prevista dalla legge in sostituzione della pena detentiva e pecuniaria conseguente all’accertamento del reato previsto dall’articolo 186 del Codice della Strada, quello per guida sotto l'influenza dell'alcool.

“Un’esperienza estremamente positiva – ha sottolineato il vicesindaco Lisi – sia sotto profilo professionale ma ancor più sotto quello umano, proprio perché è fortemente presente quel principio educativo per cui chi ha sbagliato può restituire alla società col proprio lavoro parte del danno che ha provocato.”

Sono state solo tre – come ha sottolineato il Presidente del Tribunale di Rimini Rossella Talia che ha voluto essere presente all’incontro a cui ha partecipato anche l’Isp sup Anna Bisulli della Polizia di Stato – le revoche del provvedimento, segno che chi sceglie questa misura sostitutiva della pena lo fa con serietà e convinzione. Nel 2012 i lavori di pubblica utilità conclusi negli uffici del Comune di Rimini (oltre ai Servizi Demografici, l’Anagrafe, l’ufficio Elettorale, il Canile comunale, i Servizi Cimiteriali, l’Urp, i Tributi, il Piano Strategico, il Liceo Lettimi, i Musei comunali), sono stati 15; 26 invece quelli conclusi nel 2013.

Sette sono quelli attualmente in corso e in procinto di partire, mentre 25 sono state le persone in attesa della sentenza nei confronti delle quali è stata rilasciata la disponibilità a svolgere i lavori di pubblica utilità presso il comune; sette invece le persone con le quali è stato effettuato il colloquio preliminare nel quale, come da convenzione, vengono valutate le capacità, le esperienze maturate, la formazione professionale del condannato.

“Un’esperienza positiva – ha proseguito il vicesindaco – che speriamo il legislatore possa presto ampliare ad altre tipologie di reato e contribuire a diffondere ancor più i valori insiti nella pena alternativa dei lavori di pubblica utilità.”

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