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Cronaca

Legambiente presenta Mal’Aria 2018: sempre più drammatico il problema smog

Tutte le città capoluogo dell’Emilia-Romagna, escluse Forlì e Cesena, oltre i limiti di legge per le polveri sottili; fosca la situazione per Rimini

“Come ribadiamo da anni – sottolinea Legambiente - non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale. Occorre ripartire da un diverso modo di pianificare gli interventi nelle aree urbane, con investimenti nella mobilità collettiva, partendo da quella per i pendolari, nella riconversione sostenibile dell’autotrazione e dell’industria, nella riqualificazione edilizia, nel riscaldamento coi sistemi innovativi, e nel verde urbano”. Legambiente ricorda, inoltre, che l’Italia è il Paese in cui si vendono ancora più auto diesel (56% del venduto tra gennaio e ottobre 2017 contro una media europea del 45%), e dove circolano auto e soprattutto camion tra più vecchi d’Europa (quasi 20 anni di età media). Per l’associazione occorre, invece, sostenere ed accelerare il processo di potenziamento del trasporto pubblico locale, per renderlo sempre più efficace e affidabile e la sua trasformazione verso un parco circolante completamente elettrico, come varato dal piano del comune di Milano da qui al 2030 o come cominciato a fare dall’azienda del trasporto pubblico torinese su alcune linee.

Ancora occorre limitare l’accesso nelle aree urbane in maniera stringente e costante ai veicoli più inquinanti, spingendosi, come fatto dal comune di Torino, al blocco dei mezzi euro 5 diesel e a Roma, dove si è arrivati recentemente a bloccare anche le Euro 6. Per incentivare questa trasformazione serve, però, potenziare le infrastrutture di ricarica dell’elettrico e, soprattutto, implementare nelle aree urbane infrastrutture per la mobilità ciclo-pedonale. Senza tralasciare la riqualificazione degli edifici pubblici e privati che dovrebbero riscaldare senza inquinare; il rafforzamento dei controlli sulle emissioni di auto, caldaie ed edifici; intervenire specificatamente sulle aree industriali e portuali. Da ultimo, ma non meno importante, ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città aumentando il verde urbano. Ozono ti tengo d’occhio - Legambiente riporta anche la classifica dei superamenti di Ozono dell’anno appena concluso. L’importanza di questo inquinante viene spesso sottovalutata, nonostante le stime dell’Agenzia Ambientale Europea (EEA) riportino 13.600 morti premature riconducibili all’ozono in Europa nel 2015, di cui 2.900 solo in Italia.

Sommando i giorni di mal’aria respirata dai cittadini dell’Emilia-Romagna nel corso del 2017, tra superamenti delle PM10 e dell’Ozono, la speciale classifica che esce fuori vede le città di Modena e Piacenza prime in questa drammatica lista con ben 158 giorni di inquinamento rilevato, seguite da Reggio Emilia con 145 giorni e Parma con 143 mentre Rimini si ferma a 103. Numeri che si traducono in problemi di salute, costi per il sistema sanitario e impatti rilevanti sugli ecosistemi: le morti premature attribuibili all’inquinamento atmosferico nel nostro Paese sono oltre 60mila l’anno, come riportato annualmente nei report dell’Agenzia Ambientale europea (EEA). Senza contare che in Italia i costi collegati alla salute derivanti dall’inquinamento dell’aria si stimano fra i 47 e i 142 miliardi di euro (stima al 2010). Dati che descrivono ancor di più l’urgenza di politiche concrete di miglioramento della qualità dell’aria.

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