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Cronaca

Accoltellò il compagno che la stava pestando a sangue, assolta per legittima difesa

Al termine di un calvario giudiziario la donna, accusata di lesioni aggravate per essersi difesa dal pestaggio dell'uomo violento, che da vittima era diventata imputato

Si è concluso con una assoluzione il processo che vedeva sul banco degli imputati una 32enne, difesa dall'avvocatessa Francesca Romana Dotti, accusata di aver accoltellato il compagno che la stava pestando a sangue. Anche il pubblico ministero aveva chiesto l'assoluzione della donna che, il 19 febbraio del 2019, aveva colpito con quattro fendenti l'uomo, un albanese attualmente detenuto nel suo Paese per altri reati, nel corso di una violenta lite domestica. Tutte era iniziato quando i due conviventi avevano iniziato ad alzare la voce per futili motivi e gli animi si erano surriscaldati a tal punto che la 32enne era stata picchiata e, una volta riuscita a fuggire dall'abitazione, era andata a denunciare tutto alla polizia di Stato. Ritornata nella sua abitazione di via Turchetta, però, si era trovata davanti il compagno anche lui 32enne che l'attendeva nascosto dietro una siepe. Ne era nata una seconda lite con la donna che era riuscita ad entrare nell'appartamento per sfuggire all'aggressore ma, questi, era riuscito a entrare anche lui nell'abitazione passando da una finestra. Picchiata una seconda volta, per difendersi la 32enne aveva afferrato un coltello tirando quattro fendenti uno dei quali aveva raggiunto l'uomo al braccio. 

Terrorizzata, la vittima aveva chiesto aiuto al proprio legale ed è stato questi a dare l'allarme che aveva fatto accorrere in via Turchetta i carabinieri mentre, la donna, si era rifugiata nell'abitacolo della propria auto. Quando i militari dell'Arma erano arrivati sul posto e ricostruito quanto accaduto erano partite le ricerche dell'uomo che, poco dopo, era stato trovato ferito e sanguinante tanto che era stato necessario l'intervento del 118 per soccorrerlo e portarlo in ospedale. All'epoca era emerso che l'accoltellato, irregolare in Italia, non era nuovo a simili comportamenti tanto che, in passato, era già stato ammonito dal Questore. A finire nei guai, però, è stata la ragazza denunciata dai carabinieri per lesioni aggravate. Nel corso del processo la difesa si è avvalsa anche di un consulente tecnico che ha analizzato le tracce ematiche ricostruendo l'intera vicenda che ha fatto propendere i giudici del Collegio a ravvisare la legittima difesa della donna.

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