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Cronaca

Lei lo molla, lui comincia a minacciarla: "Guardati alle spalle"

E' finito agli arresti domiciliari un uomo di 23 anni, residente a Ravenna, responsabile del reato di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna.

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Rimini, nella giornata di venerdì, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice delle indagini preliminari, Fiorella Casadei, su richiesta del Sostituto Procuratore Paolo Gengarelli, mettendo agli arresti domiciliari un uomo di 23 anni, residente a Ravenna, responsabile del reato di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna.

L’attività dei poliziotti è iniziata il 4 aprile scorso quando la donna si è presentata presso la Questura di Rimini riferendo che il suo ex fidanzato, con il quale aveva avuto uno stabile legame per circa un anno fino a metà del 2016, quando la stessa aveva deciso di interrompere la relazione ormai irrimediabilmente finita. La decisione di interrompere la relazione, maturata dalla donna, era stata comunicata all’uomo che non aveva affatto accettato la volontà  della donna e da quel momento aveva iniziato a tenere nei confronti della sua ex compagna una serie di condotte altamente moleste trasformatesi poi con l’andare del tempo in vere e proprie persecuzioni. 

In un primo momento e fino al gennaio scorso l’uomo, dopo la fine del "rapporto” ha alternato momenti di calma apparente nei quali non contattava l’ex fidanzata lasciandola tranquilla di vivere la sua vita, ad altri in cui si palesava all'esterno dell’abitazione della donna, sul posto di lavoro o nei luoghi abitualmente frequentati dalla ex compagna (come ad esempio la palestra), con il solo fine di vederla nel tentativo di riallacciare la "relazione" oramai finita. Ogni qual volta l’uomo si presentava nei luoghi, ha mostrato il proprio carattere prepotente. “Sarò il tuo incubo” ha detto in diversi casi, oltre a minacciare la povera donna: “Sei una vecchia, falsa, stronza: pagherai per quello che mi hai fatto” le testuali parole dell’uomo.

La situazione è poi peggiorata quando a partire dai primi di aprile la donna ha iniziato a tenere contatti con un uomo di Perugia: immediatamente dopo averlo conosciuto la donna ha ricevuto due sms dal contenuto minaccioso: “Mi sa che starà arrivando un agguato per voi due. Sarò il tuo incubo. Io mi vergognerei ad uscire con gente conosciuta online: Umbria ti dice qualcosa? Vedrai che begli scherzi che vi aspettano, merde. Guardatevi le spalle, state molto attenti”. Contenuti che non lasciavano spazio ad interpretazioni.

Le pressioni quindi non solo erano continuate, ma erano divenuto sempre più frequenti e pesanti, sfociando in pedinamenti e appostamenti sia presso i luoghi di lavoro, anche nei pressi dell’abitazione della donna. La donna a quel punto ha deciso di denunciare l’accaduto alla Polizia di Stato.

Accolta dagli specialisti della Squadra Mobile e della Divisione Anticrimine specializzati nel trattare reati commessi nei confronti del genere femminile, la donna ha fornito un decisivo contributo che ha permesso al Sostituto procuratore che ha coordinato le indagini, Paolo Gengarelli, di chiedere e ottenere l’adozione dell’ordinanza restrittiva della libertà personale: l’uomo in base agli elementi acquisiti durante l’attività di indagine ha costretto la sua ex compagna a riallacciare la relazione sentimentale minacciandola e ingiuriandola, nonchè pedinandola e perseguitandola.

I comportamenti vessatori e prevaricatori tenuti dall’uomo hanno determinato nella donna uno stato di prostrazione e di ansia tale da renderle pressoché invivibile la vita secondo i ritmi e le proprie abitudini,  temendo costantemente di essere costantemente pedinata e di subire sul posto di lavoro e in occasione di relazioni con conoscenti e amici presso l'abitazione o la palestra, condotte ingiuriose e intimidatorie. La professionalità degli operatori della Polizia di Stato nella ricostruzione dei singoli episodi che hanno portato all’adozione della misura restrittiva ha consentito di evitare che la condotta dell’uomo potesse determinare altre e più pesanti conseguenze. L’uomo  - incensurato – è stato quindi posto agli arresti domiciliari.

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