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Cronaca

Lo massacrarono per debiti di droga non pagati, in Appello padre e figlio evitano il carcere

In primo grado erano stati condannati per tentato omicidio di un 25enne finito in coma al "Bufalini" di Cesena dopo essere stato accoltellato e poi investito dall'auto dei due

La sentenza della Corte di Appello di Bologna ha evitato, per un soffio, il carcere a Gaetano Antonini, 48 anni, e il figlio Francesco, 24 anni, condannati in primo grado per il tentato omicidio di un giovane all'epoca 25enne forlivese ma di origini magrebine e residente a Montescudo avvenuto la sera del 19 settembre del 2020 a Coriano. Nel processo davanti ai giudici riminesi, difesi dall'avvocato Massimiliano Orrù erano stati riconosciuti colpevoli e condannati rispettivamente a 8 anni e 5 anni e 4 mesi di reclusione. Nei loro confronti il pubblico ministero Davide Ercolani, che aveva coordinato le indagini, aveva chiesto una condanna rispettivamente di 12 e 8 anni. In secondo grado i giudici hanno confermato la colpevolezza di entrambi ma hanno ridimensionato le pene: 7 anni e 8 mesi per il padre e 4 anni 2 mesi e 20 giorni. Calcolando quindi la detenzione in custodia cautelare a cui erano stati sottoposti all'epoca dei fatti, per tutti e due la pena residua è inferiore ai 4 anni e quindi per loro non si apriranno le porte del carcere. Per Francesco Antonini, inoltre, i giudici hanno consentito la richiesta di misure alternative mentre per Gaetano, già noto alle forze dell'ordine, dal  20 settembre 2020 gli sono stati concessi gli arresti domiciliari col permesso per andare a lavorare.

Fin dall'inizio padre e figlio si erano difesi ricostruendo in maniera molto diversa la vicenda sostenendo di essere stati aggrediti per primi dal nordafricano. Le indagini dei carabinieri, che già dalle prime battute si erano orientate su un mancato pagamento di droga da parte della vittima, avevano però permesso di scoprire come il 48enne e il 24enne gestissero un vasto traffico di stupefacenti. Il proseguo delle indagini dell'Arma aveva portato a scoprire, nel luglio del 2021, altri tre soggetti legati ai due foggiani accusati di spaccio di droga. Un 40enne, un 43enne e la moglie 40enne di quest'ultimo, sospettati di aver messo in piedi il giro di spaccio che aveva poi portato all'accoltellamento del 25enne per una serie di debiti legati alla droga. Secondo gli inquirenti dell'Arma, che hanno ricostruito il traffico nel corso di un'indagine durata 8 mesi e fatta di pedinamenti e appostamenti che avevano permesso di documentare numerose cessioni di hashish e cocaina, l'attività di spaccio avveniva all'interno di una ditta edile di Montescudo – Montecolombo dove lavoravano gli indagati. Un'indagine per la quale Gaetano Antonini è stato sottoposto al regime di sorveglianza speciale dalla Questura di Rimini

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