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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Lo Shuttle per Bologna spegne i motori: "Non copriamo neanche le spese, fatturato crollato"

"La diminuzione di traffico di passeggeri, al netto dei due mesi di lock down primaverile, si è attestato su una percentuale superiore all'80%"

Le misure più restrittive e le limitazioni agli spostamenti rendono inevitabile lo stop di ogni collegamento tra Rimini e Bologna per Rimini Shuttle Airport a partire dalla prossima settimana e fino a data da destinarsi. Lo Shuttle Rimini-Bologna effettua in questi giorni le ultime corse prima di uno stop che oggi non vede prospettive all’orizzonte. La società spiega come da gennaio a settembre sia crollato il numero passeggeri trasportati e insieme il fatturato, oltre all'assenza degli aiuti.

"Il comparto trasporto persone privato è la cenerentola della crisi economica creata dalla pandemia. Rimane ai margini dell’attenzione di Governo e Istituzioni locali e regionali, nonostante il crollo verticale di fatturato e lavoro. Da gennaio a ottobre le 6 mila aziende del comparto italiano linee commerciali nazionali e internazionali e trasporto turistico, hanno già perso più del 75% dei 2,5 miliardi di euro di fatturato maturati nello stesso periodo del 2019 (dati Laboratorio di Politica dei Trasporti). Mentre, i nuovi provvedimenti di limitazione a spostamenti e viaggi, annullano anche le timide e incerte previsioni di ripresa per ultimo trimestre dell’anno e proiettano anche sul 2021 la realistica previsione di perdite nuovamente pari a 1,8 miliardi rispetto al periodo ante pandemia".  

Prosegue l'azienda: "E’ quanto sta accadendo anche a Shuttle Italy Airport di Vip srl di Riccione, l’azienda che da quattro anni gestisce il servizio quotidiano di linea tra Rimini, la Romagna e l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. La diminuzione di traffico di passeggeri, al netto dei due mesi di lock down primaverile, si è attestato su una percentuale superiore all’80%. Contestualmente sono completamente scomparsi noleggi per viaggi e comitive tipici del periodo estivo e i turisti stranieri sono passati dai 50 mila annuali al paio di migliaia. Cifre che mettono in discussione l’esistenza stessa dell’impresa e che non rendono più praticabile la continuazione delle attuali cinque corse quotidiane degli Shuttle tra Rimini e Bologna. Infatti, il combinato disposto del limitatissimo numero di passeggeri e della totale assenza di misure economiche e fiscali di sostegno, ha creato le condizioni per non riuscire a coprire neppure la spese vive di pedaggi, combustibili e dovute retribuzioni agli operatori di ogni corso e, soprattutto creano una quotidiana perdita economica all’impresa. Inevitabile, a partire dalle prossime settimane, la completa sospensione di ogni collegamento."   

“Per quattro anni siamo stati uno dei maggiori vettori dell’incoming turistico leisure e bussiness della Romagna e abbiamo garantito un servizio essenziale per gli abitanti del territorio e collaborando costantemente con Regione e amministrazioni locali, abbiamo pienamente integrato gli Shuttle nel sistema di mobilità Emilia-Romagna. Il portato della pandemia ha, però, azzerato ogni nostro margine operativo e finanziario e quanto sta accadendo non consente all’azienda di programmarne sul medio periodo la sua sostenibilità economica e lavorativa – spiega Roberto Benedettini, amministratore unico Vip Srl – il prossimo anno, infatti, sarà ancora una dura e lunga attraversata del deserto. Per chi, come noi, vive sul trasporto delle persone, non si può infatti pensare a una possibile e realistica ripartenza se non al termine del 2021”.  

“La doverosa tutela dei lavoratori attraverso strumenti quali la cassa integrazione, non è misura sufficiente a garantire il futuro imprenditoriale della nostra impresa. Si ripartirà e lavorerà di nuovo solo nel momento in cui le condizioni sanitarie e di mercato lo renderanno possibile. Quindi, dobbiamo riuscire a mantenere in vita l’azienda fino a quel momento – conclude Roberto Benedettini – il tema non sono solo ristori o contributi a fondo perduto, certamente non in grado di coprire il crollo di incassi, cash flow e fatturato, ma l’apertura di un confronto con le Istituzioni su come utilizzare la leva fiscale, meno tributi diretti e indiretti nazionali, regionali locali, sgravi oneri contributivi. Dobbiamo farlo subito. Altrimenti tra pochi mesi non si parlerà di sospensione delle corse, ma più semplicemente di ultima corsa. Per azienda e suoi collaboratori”. 

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