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Cronaca

Malato di tumore guarisce grazie al trapianto unico al mondo ideato dal riminese Matteo Ravaioli

L'intervento del medico riminese al Sant'Orsola di Bologna: impiantata nella milza del paziente una sezione di fegato del donatore e lasciata crescere per poi sostituirla all'organo malato

Tumore al colon, al Sant'Orsola super intervento per trapianto di fegato parziale
Un intervento unico al mondo, reso possibile grazie al medico riminese Matteo Ravaioli. L'operazione è stata definita l'unico caso al mondo di trapianto eterotopico di fegato parziale e l'intervento è stato eseguito al Policlinico Sant'Orsola e pubblicato dall’American Journal of Transplantation, la prestigiosa rivista trapiantologica internazionale. Grazie a questa modalità di operazione è stato possibile curare il tumore di un paziente ed eseguire il trapianto di fegato. Il paziente, un uomo di 40 anni, ora sta bene e conduce una vita normale senza limitazioni.

L'operazione unica al mondo

Come hanno spiegato dal policlinico, l’unicità dell’intervento, ideato dal professore Ravaioli - figlio dell'ex sindaco e oncologo riminese Alberto Ravaioli - ed eseguito presso la Chirurgia Generale e Trapianti diretta dal professore Matteo Cescon, è consistita nell’avere impiantato nella milza del paziente non un organo intero, non disponibile, ma solo una sezione di fegato del donatore per consentire di crescere adeguatamente e al contempo non entrare in contatto con il fegato metastatico che avrebbe potuto compromettere anche il nuovo organo. Quindi è stato possibile eseguire la rimozione totale dell’organo malato.

Questo intervento chirurgico si colloca all’interno della mission trapiantologica e oncologica del neonato Irccs Policlinico di S. Orsola. Il nuovo Irccs, infatti, segna la strada che porterà Bologna ad avere un ruolo da protagonista a livello nazionale e internazionale nel mondo della ricerca applicata e al trasferimento dei risultati scientifici sul piano clinico ed assistenziale. Per i pazienti con patologie molto complesse che già oggi, da tutta Italia e non solo, vengono curati in questi ospedali, significa poter contare su protocolli sperimentali e ricevere i trattamenti più innovativi. Per i professionisti, sviluppare ulteriormente l’attività di ricerca anche entrando a far parte di reti internazionali.

La storia

Un uomo di 40 anni affetto da metastasi al fegato generate da un precedente tumore all’intestino nonostante fosse stato sottoposto alla rimozione chirurgica, ha visto ricomparire la malattia dopo poco tempo dopo. La rimozione chirurgica non era più possibile. L’unica possibilità era l’intervento con questa nuova strategia che essendo del tutto nuova, ha richiesto una complessa ma necessaria procedura di approvazione da parte del Comitato etico del Policlinico e del Centro Nazionale Trapianti.

L’intervento è stato reso possibile grazie alla vasta e riconosciuta esperienza trapiantologica e di chirurgia epatica del Policlinico di Sant’Orsola il cui Centro Trapianti nel 2019 si è collocato tra i primi tre centri in Italia per numero totale di trapianti, 256, e, con i suoi 101 interventi, tra i primi 4 per numero di trapianti di fegato. Se a questi ultimi si aggiungono i 71 trapianti di Fegato del Policlinico di Modena, il 2019 è stato per il sistema Emilia Romagna l’anno record dei trapianti di fegato. Numeri al momento in linea anche con il 2020 nonostante l’emergenza Covid. Un sistema che può funzionare solo nella sua coralità che ha come punto imprescindibile di coordinamento il Centro Regionale di Riferimento e il Centro Nazionale Trapianti.


 

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