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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cattolica

L’infiltrazione della malavita in Romagna in un dibattito

Il 9 marzo prossimo si svolgerà al Teatro della Regina di Cattolica la serata dal titolo "Il coraggio delle donne - Mafie, antimafia, impegno politico"

L’infiltrazione della malavita organizzata anche in Emilia Romagna, e nel riminese, è diventato argomento d’attualità, alla luce di recenti indagini degli inquirenti che hanno portato, tra l’altro, al sequestro di molti beni, anche a Cattolica, in possesso di esponenti del malaffare. L’Associazione “Rimbalzi Fuori Campo” intende portare il proprio contributo a tale importante tema attraverso una serata di riflessione ma anche di speranza, con un’impronta al femminile. Il 9 marzo prossimo si svolgerà dunque, al Teatro della Regina di Cattolica, la serata dal titolo “Il coraggio delle donne – Mafie, antimafia, impegno politico”. Moderati da Pierpaolo Romani (Coordinatore Nazionale di “Avviso Pubblico”), porteranno il loro contributo don Luigi Ciotti (Fondatore del Gruppo Abele e dell’Associazione Libera), Simonetta Saliera (Presidente dell’Assemblea Legislativa regionale dell’Emilia Romagna), Piergiorgio Morosini, cattolichino, già magistrato antimafia a Palermo e ora membro del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm).

Relatori grazie ai quali il tema della serata potrà essere sviscerato in tutti i suoi dettagli. Tante sono e sono state, infatti, le donne che si sono battute in prima persona contro la mafia. Madri, mogli, sorelle, compagne che hanno avuto il coraggio, il coraggio delle donne, appunto, di rompere quei legami vischiosi dai quali i loro cari non riuscivano a liberarsi, vittime (e carnefici) della cultura dell’uomo “d’onore”. E là dove la mafia “detta legge”, la resistenza civile contro questo fenomeno rappresenta una modalità, coraggiosa e forte, di emancipazione femminile. Madri, mogli, sorelle, compagne, che hanno messo a repentaglio anche la loro vita, o che hanno subito lutti terribili.

Non è casuale, a questo proposito, la fotografia scelta a simbolo della serata: ritrae un volto che molti non ricordano più, ma il perdono e la preghiera a pentirsi rivolta agli assassini del marito, uno degli uomini della scorta di Giovanni Falcone, che Rosaria Costa Schifani, la protagonista di questa emblematica immagine, pronunciò ai funerali del magistrato, della moglie e della loro scorta sono vivissimi nella memoria di chiunque, nell'estate del 1992, avesse seguito attonito quanto succedeva in Sicilia.

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