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Cronaca

Precipita dal quinto piano di un hotel, giornalista riminese perde la vita

La tragedia si è consumata nella serata di mercoledì a Trieste, Marco Pivato aveva mosso i primi passi nel giornalismo sotto la guida e le lezioni private di Sergio Zavoli

Tragedia a Trieste, nella serata di martedì, dove ha perso la vita il giornalista riminese Marco Pivato figlio del professor Stefano docente emerito di storia contemporanea presso l’Università degli Studi Carlo Bo di Urbino dove era stato Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, dal 2000 al 2008, e Rettore dal 2009 al 2014. Marco, 42 anni nativo di Cesena ma da sempre riminese, era un giornalista, saggista e divulgatore scientifico italiano. Secondo quanto emerso, il dramma si è consumato intorno alle 21 quando Pivato si trovava al quinto piano dell'hotel Savoia Excelsior Palace. Un volo di alcune decine di metri col corpo del 42enne che, come riporta TriestePrima, è stato trovato da un medico che passava lungo la strada e ha dato l'allarme. Nonostante l'intervento del 118, i soccorritori non hanno potuto fare nulla se non dichiarare il decesso e avvertire i carabinieri che dovranno accertare se si sia trattata di una disgrazia o di un gesto deliberato.

Pivato nel 2007 si era laureato in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna con una tesi in farmacologia e farmacoterapia, con indirizzo tossicologico, ambientale e sanitario. Successivamente aveva ottenuto l’abilitazione alla professione di farmacista. Nel frattempo aveva iniziato a muovere i primi passi nel giornalismo sotto la guida e le lezioni private di Sergio Zavoli, il quale aveva firmato la prefazione al suo primo e ultimo canzoniere dedicato al rapporto tra scienza e poesia. Nel 2009 aveva conseguito il Master in Comunicazione della scienza “Franco Prattico” della Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati (Sissa), specializzandosi in editoria scientifica e tra il 2010 e il 2011 aveva svolto il praticantato giornalistico presso le sedi del QN Quotidiano Nazionale.

Dal 2006 si occupava professionalmente di comunicazione ed etica della salute in diversi ambiti: giornalismo, saggistica, editoria scolastica e consulenza. Aveva scritto regolarmente dal 2008 per La Stampa su temi di cronaca sanitaria e per i supplementi dello stesso giornale Tuttosalute e Tuttoscienze. Dal 2020 aveva iniziato a scrivere su Salute, disponibile in edicola e on line con La Stampa, La Repubblica, Il Secolo XIX e tutte le altre testate del Gruppo Gedi News. Era addetto stampa delle associazioni non-profit SIF - Società Italiana di Farmacologia, Società Italiana di Tossicologia (Sitox) e Federazione Italiana Scienze della Vita (Fisv), gruppo, quest’ultimo, che federa altre sedici società scientifiche italiane e rappresenta circa diecimila ricercatori italiani.

Il cordoglio dell'Università di Urbino

È sceso improvvisamente il gelo in tutta l’Università di Urbino alla notizia dell’improvvisa e tragica scomparsa a 42 anni di Marco Pivato, figlio di Stefano Pivato, già Rettore dell’Ateneo dal 2009 al 2014. “Esprimo il mio più profondo cordoglio e quello di tutta l’Università di Urbino a Stefano Pivato per la perdita del figlio Marco, del quale l’Ateneo aveva in più occasioni avuto modo di apprezzare le doti umane e professionali in occasione di convegni e conferenze, nonché per le pubblicazioni scientifiche di alto valore divulgativo. Tutta Uniurb si unisce in un ideale abbraccio alla famiglia Pivato". Giornalista e ricercatore storico, Marco Pivato aveva pubblicato con il padre I comunisti sulla luna. L’ultimo mito della Rivoluzione russa (Il Mulino, 2017); L’ossessione della memoria: Bartali e il salvataggio degli ebrei: una storia inventata (Castelvecchi, 2021).

Il cordoglio di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna 

"In questo momento di grande dolore desidero mandare la mia più sincera vicinanza all’amico Stefano Pivato e a tutta la sua famiglia. Non ci sono parole per descrivere la perdita di un giovane sensibile e intelligente come Marco, da sempre attivo nell’ambito scientifico e in quello del giornalismo, come nella scrittura di libri e saggi fianco a fianco con il padre. Lascia un vuoto enorme nella comunità riminese e tra tutti i suoi cari, tra cui la moglie e la piccola figlia Caterina a cui nuovamente desidero stringermi".

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