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Cronaca

La direttiva di Salvini non spaventa i venditori di marijuana legale

La stretta del Viminale contestata dalle attività che vendono prodotti a base di cannabis: "Non siamo degli spacciatori"

Dopo il boom in Italia dei negozi di cannabis light, che ha visto in tutte le città un fiorire di attività legate alla vendita di prodotti a base di marijuana, è arrivata la direttiva del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che aveva annunciato "Farò la guerra ai negozi di cannabis light", aggiungendo: "A uno a uno li chiuderemo tutti". In realtà, il documento uscito dal Viminale non prevede chiusure generalizzate, ma sollecita le questure a monitorare i requisiti delle rivendite sotto tutti i punti di vista. Un attento monitoraggio degli shop, una stretta sui controlli, verificando che non siano messe in vendita le "infiorescenze",  in "quantità significative da un punto di vista psicotropo e stupefacente", evidenziando che l'obiettivo è la tutela della salute e dell'ordine pubblico.

A Rimini, che si era guadagnata il secondo posto in Regione per numero di negozi aperti, la nuova direttiva non spaventa più di tanto. "Si parla di maggiori controlli - spiegano dal Pure Weed di via Fano - e tutti i negozi sono regolari. Se non lo fossero, ci saebbe la fila tutti i giorni di gente che acquista la marijuana". "Non vogliamo lo scontro col governo - commenta sulla sua pagina Facebook l'azienda Cbweed Italia che gestisce diverse realtà in Romagna - ma semplicemente sederci a un tavolo e trovare una soluzione condivisa, la migliore, quella che eviti a migliaia (10 mila) giovani e giovanissimi di perdere il posto di lavoro". "Quella di Salvini è una vera e propria presa di posizione quando ha dichiarato che ci farà chiudere - aggiungono dal Cbweed di via Brighenti a Rimini. - Noi non siamo d'accordo su questo perchè non è giusto far abbassare le serrande a delle attività pienamente legali e che non hanno nulla a che fare con lo spaccio di droga. Poi ben vengano i controlli perchè, come abbiamo visto, c'è chi non rispetta le regole e sono questi che vanno puniti. Ritengo che quella di Salvini sia solo propaganda elettorale che fa solo della confusione su un prodotto che, come dimostrano tanti studi, ha un'efficacia terapeutica".

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