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Cronaca

Massacra a coltellate un imprenditore e fugge a Rimini: arrestato un 25enne

Dopo aver ucciso un imprenditore nel bolognese si era rifugiato a Rimini con la scusa di cercare un lavoro. Un nigeriano di 25 anni e richiedente asilo presso un centro di accoglienza, è stato arrestato dai Carabinieri

L’AUTOPSIA - Il successivo esame autoptico sul cadavere confermava la ferocia dell’azione omicida documentando le numerose ferite inferte in particolare alla testa e al collo di Chiarini. Erano state prodotte lesioni sia alle vie respiratorie, sia alle strutture vascolari, determinando una massiva emorragia risultata poi letale. Gli accertamenti medico legali stabilirono che il decesso era avvenuto circa alle ore 20:00 della serata precedente, il 3 gennaio.

LA VIDEOSORVEGLIANZA - L’attività investigativa si è sviluppata secondo gli schemi tradizionali da una parte attraverso l’acquisizione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza che avrebbero potuto documentare l’arrivo e la fuga dell’assassino, dall’altra parte attraverso lo studio del circuito di contatti e frequentazioni della vittima. Dai filmati della videosorveglianza è stato effettivamente trovato riscontro: alle ore 20 circa del 3 gennaio è infatti stata notata l’auto dell’imprenditore uscire di casa e dirigersi verso l’arteria stradale principale.

SETTE SOSPETTATI - Dall’esame invece dei contatti telefonici di Chiarini durante il giorno della sua morte e quelli precedenti, è emerso un ristretto gruppo di 7 possibili sospettati, compatibili con la commissione del reato. Nel contempo il complesso delle attività è stato supportato dalla specialistica collaborazione del R.I.S. di Parma, che procedeva ad approfondimenti sulla scena del delitto alla ricerca di ulteriori elementi indispensabili alla ricostruzione della dinamica dell’omicidio e all’identificazione del responsabile. Ad esito di questa ulteriore attività furono individuate e raccolte tracce di sangue all’interno dell’autovettura e impronte digitali nell’abitazione. I carabinieri specializzati dei laboratori del R.I.S. sono tuttora all’opera per completare gli accertamenti tecnico scientifici.

L’ASSASSINO - Il meticoloso studio delle abitudini della vittima e l’audizione di numerose persone coinvolte quali conoscenti del Chiarini o degli individuati possibili sospetti, consentivano in breve tempo di restringerne il numero a 2 e infine di concentrare l’attenzione sul 25enne nigeriano Desmond Newthing, nullafacente, celibe e richiedente asilo e ospitato nell’ultimo periodo presso il Centro di accoglienza di Castenaso “Lai Momo”. L’accertamento dell’identità di questo ultimo soggetto e il suo rintraccio sono risultate alquanto laboriose. Infatti il giovane era stato inizialmente individuato solo come l’anonimo utilizzatore il giorno dell’omicidio di un’utenza telefonica, che era formalmente intestata a un cittadino liberiano però irrintracciabile. Solo accurati accertamenti sulle persone in contatto con quell’utenza hanno consentito di identificare il 25enne. Questi tuttavia dal giorno successivo all’omicidio si era di fatto reso irreperibile.

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