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Cronaca Casteldelci

Il medico in pensione sfida la neve e raggiunge i pazienti con le ciaspole. "E' una passione, aiuto tutti"

A 70 anni, Luigi Cappella, ex medico e sindaco, continua ad aiutare i suoi pazienti: "Collaboro con i medici di famiglia. Ho una conoscenza profonda del territorio e tutta la vallata ha il mio numero di telefono"

E’ andato in pensione otto anni fa. Ma per Luigi Cappella fare il medico di famiglia è una vocazione. C’è la passione da un lato. Ma anche la responsabilità di dover sempre fare qualcosa per rendersi utile, per aiutare il prossimo. “Il mio numero di telefono si può dire che lo hanno tutti i cittadini della vallata”. Nel 2014 i cittadini lo hanno voluto anche sindaco di Casteldelci. E ora, a 70 anni, l’ex medico-sindaco continua a fare il suo: andare a curare i pazienti in difficoltà. C’è chi a volte ha solo bisogno di una parola di conforto, ma anche chi ha cure da affrontare. Negli scorsi giorni, a Pennabilli, il medico pur di non lasciare indietro nessuno ha deciso di raggiungere i pazienti con le ciaspole. Affrontando la coltre di neve che in alcuni casi aveva raggiunto anche i due metri. In altri 5 casi, gli accessi domiciliari sono stati svolti a piedi. “Da quando sono andato in pensione – racconta Luigi Cappella -, ho deciso di continuare a dare il mio contributo come medico volontario, in collaborazione con i medici di famiglia e il 118. Sento proprio il piacere di fornire il mio supporto e ho una conoscenza profonda del territorio. Per cui parto e vado ad aiutare chi ha bisogno”.

Il medico con le ciaspole

Luigi Cappella lo conoscono tutti, a queste latitudini. Dal 1978 e fino al 31 agosto del 2015, scrive con orgoglio nel suo curriculum, ha esercitato la sua professione nei comuni di Pennabilli, Casteldelci e Sant’Agata Feltria. Proprio in quelle zone che la scorsa settimana sono state martoriate dal maltempo. Orgoglioso delle sue origini contadine, il medico ha iniziato come hobby a camminare per i sentieri e ad adoperare con sapienza le ciaspole. Quando le famiglie erano isolate dalla bufera di neve, lui ha risposto presente. “A una signora sto fornendo tutt’ora il supporto – racconta -, vive in una frazione isolata e dovrà affrontare un intervento chirurgico. Sto tenendo i contatti con il reparto di chirurgia dell’ospedale per aiutare a procedere e a fornire tutto il supporto”. Lo scorso lunedì il medico ha lasciato l’auto a casa e ha affrontato a piedi i percorsi per raggiungere i pazienti. “Erano persone con reali problemi di salute e sono andato a sincerarmi che tutto andasse per il meglio”.

“Ai medici serve un segretario”

Nessuno quanto Luigi Cappella conosce la quotidianità e le difficoltà con cui si misurano i medici di famiglia nei piccoli paesi. Ha esercitato in pratica per 40 anni e ancora oggi collabora per aiutare il prossimo in una realtà montana. “Leggo i giornali e vedo come ciclicamente si tratta il tema della carenza dei medici di famiglia – racconta -, è vero, è un problema reale. Soprattutto in realtà come le nostre. Ma c’è una proposta che va affrontata e che nessuno fin qui ha adottato: bisogna consentire ai medici di fare i medici. Di curare, visitare e prescrivere le cure. Invece non è più cosi: i medici di famiglia oggi sono oberati della burocrazia, passano più tempo al pc che non a visitare”. Da qui la proposta: “E’ necessario che ad ogni medico di famiglia venga assegnato un assistente, un segretario che svolga la parte di attività burocratica. E’ un incentivo anche per chi si deve avviare alla professione, magari in un luogo isolato o di montagna. Ci deve essere un assistente retribuito dall’Ausl di competenza. Se questo non accade, saremo destinati a vedere un aumento di chiamate al 118 e pazienti che saranno costretti alle visite a pagamento. Uno scenario che non deve assolutamente accadere”.

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