Al via il Meeting di Rimini, Papa Francesco: "Non perdere il contatto con la realtà"
Papa Francesco, alla vigilia della manifestazione, ha inviato una lettera nella quale invita "a non perdere mai il contatto con la realtà, anzi, ad essere amanti della realtà
Parte domenica la 35esima edizione del Meeting di Rimini. Papa Francesco, alla vigilia della manifestazione, ha inviato una lettera nella quale invita "a non perdere mai il contatto con la realtà, anzi, ad essere amanti della realtà. Anche questo è parte della testimonianza cristiana: in presenza di una cultura dominante che mette al primo posto l'apparenza, ciò che è superficiale e provvisorio, la sfida è scegliere e amare la realtà. Don Giussani lo ha lasciato in eredità come programma di vita".
"Il cristiano - ricorda Bergoglio nel messaggio - non ha paura di decentrarsi, di andare verso le periferie, perché ha il suo centro in Gesù Cristo. Egli ci libera dalla paura; in sua compagnia possiamo avanzare sicuri in qualunque luogo, anche attraverso i momenti bui della vita, sapendo che, dovunque andiamo, sempre il Signore ci precede con la sua grazia, e la nostra gioia è condividere con gli altri la buona notizia che lui è con noi". Il Pontefice mette in guardia dai rischi: "gli uomini e le donne del nostro tempo corrono il grande rischio di vivere una tristezza individualista, isolata anche in mezzo a una quantità di beni di consumo, dai quali comunque tanti restano esclusi. Spesso prevalgono stili di vita che inducono a porre la propria speranza in sicurezze economiche o nel potere o nel successo puramente terreno. Anche i cristiani corrono questo rischio".
Bergoglio indica ai responsabili e ai partecipanti al Meeting due attenzioni particolari: "anzitutto, non perdere mai il contatto con la realtà, anzi, ad essere amanti della realtà. Anche questo è parte della testimonianza cristiana: in presenza di una cultura dominante che mette al primo posto l'apparenza, ciò che è superficiale e provvisorio, la sfida è scegliere e amare la realtà". Per questo, "un mondo in così rapida trasformazione", chiede ai cristiani "di essere disponibili a cercare forme o modi per comunicare con un linguaggio comprensibile la perenne novità del Cristianesimo. Anche in questo occorre essere realisti".
