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Cronaca

Si mangia meno carne e pesce per cercare di risparmiare. I generi alimentari registrano un +10%

Si scelgono verdure e ortaggi più convenienti e si ricorre alle offerte e ai banchi “last minute” con i prodotti più vicini alla scadenza

Con un lievissimo, quasi impercettibile, accenno di riduzione il tasso di inflazione a luglio, si è attestata al +7,4% dal + 7.5 % di giugno, mentre il carrello della spesa aumenta del +9,8%. Un dato generale che rimane estremamente preoccupante, soprattutto se si considera che il tasso relativo al carrello della spesa: il dato più elevato da settembre 1984. Questo significa che le famiglie dovranno fare i conti con un aggravio di 2.400 euro annui, di cui 550 euro solo nel settore alimentare.

"Aumenti rilevanti che colpiscono soprattutto le famiglie meno abbienti, aumentando ulteriormente disparità e disuguaglianze nel Paese - sostiene Federconsumatori -. I cittadini, infatti, stanno già operando tagli e rinunce, oltre che adottando importanti modifiche nelle proprie scelte di consumo. Secondo le rilevazioni aggiornate del nostro Osservatorio di Federconsumatori, il termometro dei consumi segna forti squilibri". Ad esempio: diminuisce di oltre il 16% il consumo di carne e pesce (visti i forti rincari in parte motivati dai maggiori costi sostenuti per l’allevamento e per la pesca), quando si acquistano tali prodotti si opta per tagli e specie meno pregiate; si scelgono verdure e ortaggi più convenienti, si ricorre alle offerte e ai banchi “last minute” con i prodotti più vicini alla scadenza;si evita sempre più spesso di mangiare fuori casa o comunque le uscite al ristorante riducono le portate; in tema di vacanze, visti i servizi di alloggio che nel mese di luglio segnano un  +11,4% su base annua e del 17,6% su base mensile, molte le famiglie riducono la durata del proprio soggiorno o optano per soluzioni low cost o ad offerte a bassissimo costo incappando anche in vicende; per quanto riguarda i trasporti, visti i costi esorbitanti dei carburanti che segnano un valore tendenziale del + 25,7%, i cittadini, utilizzano molto di più i mezzi pubblici; diminuiscono le spese per la cura della persona: si cercano sempre di più soluzioni fai da te o si ricorre a prodotti più economici e sono in riduzione anche le spese per la salute: si tagliano le visite specialistiche non urgenti, le cure odontoiatriche, ma soprattutto si taglia sulla prevenzione.

"Occorre intervenire con urgenza per far fronte a questa situazione, che mette in difficoltà, ogni giorno di più, le famiglie e l’intero sistema economico - dice Federconsumatori -. È indispensabile adottare misure di sostegno dei redditi operando, da un lato, una riforma delle aliquote Iva e delle accise e oneri generali di sistema in bolletta, che continuano a registrare valori tendenziali del + 85,7% per quanto riguarda l’energia elettrica e del + 37,1 % per quanto riguarda il gas. Dall’altro occorre, una riduzione del cuneo fiscale sulle retribuzioni, insieme ad un potenziamento degli interventi sociali, dall’ampliamento delle soglie Isee di accesso alle prestazioni fino all’incremento del loro valore economico".

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