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Cronaca

Pasqua, bufera sul meteo. L'esperto: "Sono previsioni, non certezze"

"Occorre sempre precisare che si tratta di "previsioni" meteo e non "certezze" meteo, pertanto, fin quando rimarranno "previsioni" occorre accettare che qualche volta ci siano errori (piccoli o grandi che siano)".

"Ad oggi il margine di errore su una previsione a 48 ore è di circa il 4/5%, il che signfica che in un anno potrebbero essere fallaci 18 previsioni circa. Ebbene se quelle 18 previsioni vengono sbagliate per 18 lunedì feriali nessuno o quasi se ne accorge; se invece errori, anche piccoli, occorrono in periodi festivi balzano subito all'occhio". Questo il commento a RomagnaOggi.it-RiminiToday di Pierluigi Randi, meteorologo-previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com, in merito alla polemica sulle previsioni meteo relative alle trascorse festività pasquali.

Gli albergatori riminesi sono sul piede di guerra, colpiti - a loro dire - dalle negative previsioni del tempo per il ponte di Pasqua che si sono rilevate migliori rispetto a quanto atteso. Qual è la sua opinione?
''Si tratta di polemiche che anche negli anni scorsi non sono mancate, specie in situazioni di tempo instabile. Le previsioni formulate fino alla metà della scorsa settimana contemplavano il passaggio di una perturbazione atlantica tra sabato 30 e domenica 31, con la domenica interessata dalla parte fredda del sistema frontale. Successivamente ci sono stati elementi, desunti dai continui aggiornamenti del modelli fisico-matematici, sia globali che ad area limitata, che facevano ipotizzare un passaggio più rapido del sistema perturbato con fenomeni residui, dettati dall'instabilità termoconvettiva causa afflusso di aria fredda in quota, nel pomeriggio del 31. Tra le giornate di giovedì e sabato le previsioni sono state continuamente aggiornate in tal senso, indirizzandole verso passaggi temporaleschi pomeridiani il 31. Per il giorno di Pasquetta invece era atteso, fino da 5-6 giorni prima, l'arrivo di una nuova perturbazione atlantica tra il pomeriggio e la serata come puntualmente verificatosi. Peraltro nel pomeriggio-sera di domenica non sono mancati rovesci o temporali sparsi sulla fascia costiera ravennate e riminese, come testimoniano i valori di precipitazione rilevati dalle numerose stazioni, amatoriali, regionali e sinottiche, della zona.

Chiaramente questo discorso vale per le previsioni emesse da strattture sia pubbliche che private operanti in ambito regionale, mentre per quanto concerne i centri nazionali, che devono emettere previsioni a carattere generale, qualche maggiore imprecisione è del tutto normale in caso di previsioni indirizzate al "locale" (per questo esistono centri regionali, il principale dei quali è Arpa-SIMC, che peraltro è indubbiamente il miglior centro meteorologico civile italiano). Il problema è però più ampio rispetto ad una semplice comparazione tra tempo previsto e tempo verificatosi, ed ha radici profonde. In Italia esiste una cultura meteorologica di bassissimo profilo (al contrario di molte altre nazione europee), tale che molte, troppe volte, il contenuto dei bollettini meteorologici viene travisato o male interpretato, a meno che non si sia esperti od appassionati.

Ciò dipende dal fatto che questa disciplina trova pochissimo spazio presso i mass-media nazionali e quel poco spazio viene usato male: si è passati dalle rubriche televisive di 5-10 minuti con commento anche approfondito del meteorologo di turno (es. Bernacca, Baroni, Caroselli), come accadeva fino a fine anni '90, a flash di 30 secondi/un minuto a cura della procace "valletta" di turno che il più delle volte legge il gobbo senza neppure sapere di cosa stia parlando. Nei notiziari televisivi non si approfondiscono temi che possono contribuire a capire le prevsioni, ma si dà invece risalto solo allo scoop (anche quando non c'è); pertanto si parla di freddo record, caldo record, piogge record, eccetera. Una giornata con possibilità di piogge sparse e di breve durata viene descirtta come una giornata da tregenda da passare chiusi in un bunker, ma questa non è colpa dei meteorologi, bensì dal modo in cui vengono divulgate le informazioni meteo dalla stragrande maggioranza dei media nazionali.

Non parliamo poi di internet; il proliferare di innumerevoli siti (alcuni validi, altri poco o nulla) molti dei quali di tipo "essenzialmente" commerciale, ha scatenato una vera e proproa corsa al "click", ed i "click" sono come l'audience televisiva, più ce ne sono e meglio è a prescindere da cosa si dica. In questo modo anche internet ha cominciato a patire gli stessi problemi dei media tradizionali, ovvero più si "urla" più si ricevono visite; dunque previsioni di tipo catastrofico (anche senza valide motivazioni) vengono emesse (tra l'altro con un eccesso di anticicpo sui tempi scientificamente validi) a getto continuo. Purtroppo i siti "urlatori" sono anche tra quelli più consultati e gli utenti possono essere facilmente fuorviati.

In ultima istanza occorre sempre precisare che si tratta di "previsioni" meteo e non "certezze" meteo, pertanto, fin quando rimarranno "previsioni" occorre accettare che qualche volta ci siano errori (piccoli o grandi che siano). Un esempio: ad oggi il margine di errore su una previsione a 48 ore è di circa il 4/5%, il che signfica che in un anno potrebbero essere fallaci 18 previsioni circa. Ebbene se quelle 18 previsioni vengono sbagliate per 18 lunedì feriali nessuno o quasi se ne accorge; se invece errori, anche piccoli, occorrono in periodi festivi balzano subito all'occhio.

Rimedi?
''Consultare sempre fonti accreditate: in Emilia Romagna come si diceva prima abbiamo il miglior servizio meteorologico regionale italiano, e ci sono altri siti internet regionali che possono dare buone informazioni integrative. Diffidare delle previsioni urlate o che si limitano alla classica icona animata; si tratta di una caccia al click, ma dietro di meteorologico c'è ben poco. Non bastano un computer e due software a 100 euri cadauno per fare buone previsioni; serve una adeguata conoscenza del clima regionale, una piccola dose di esperienza e soprattutto serve aver letto libri, tanti libri e testi di vario livello. Come secondo punto favoririe una maggiore diffusione della cultura meteorologica da parte dei media e, perchè no, anche da parte delle autorità: organizzare corsi, incontri, dibattiti, aperti a tutti, basta poco, e il tema diverrà sempre più importante nel futuro. Da parte nostra c'è ampia disponibilità e potrebbe servire a limitare incomprensioni e polemiche.
 
Se il riminese è stato risparmiato dalle precipitazioni, di certo non si può dire per la costa ravennate dove è arrivata anche la grandine...

''In effetti nel pomeriggio-sera del 31 non sono mancati rovesci o temporali a carattere sparso, specie su costa ravennate ma in qualche caso anche in quella riminese, sebbene si sia trattato di fenomeni di breve durata; ma nei bollettini (il nostro per esempio) era citata possibilità di precipitazioni sparse. Sparse significa quà e là (a classica macchia di leopardo), e quindi in alcune aree potrà piovere in altre no, altimenti si userebbero i termini "precipitazioni estese" o "diffuse" (e ci riallacciamo al discorso fatto in precedenza). A tale proposito è molto meglio cercare di avvalersi di un bollettino sia grafico che testuale rispetto alla classica previsione automatica puntuale, la quale più spesso è affetta da errori, specie in condizioni di gemerale instabilità. I modelli fisico-matematici hi-res sono una formidabile risorsa, ma serve sempre chi ne interpreta gli output; affidarsi solo ed esclusivamente al dato automatico da calcolatore è un rischio''.

Lei come risponderebbe al presidente dell'Associazione Albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis che vorrebbe "sapere perché sul canale telematico, come gli smartphone, non vengono aggiornate automaticamente le previsioni"?
''Purtroppo l'offerta su questo canale di recente introduzione è già assai vasta, per cui occorrerebbe sapere quale sia il fornitore del sevizio e di quali dati di previsione si avvalga. Personalmente sono a conoscenza del fatto che gli aggiornamenti sono sempre operativi, ma non escludo che ci possano essere casi nei quali ciò non avviene. Ritorniamo però ai ragionamenti fatti in precedenza: certamente una previsione automatica è comoda, veloce, versatile, ma espone a qualche maggiore rischio di imprecisione (anche sugli smartphone le previsioni sono completamente automatizzate e derivano dagli output grezzi di modelli fisico-matematici talvolta a risolouzione nemmeno troppo elevata); l'ideale sarebbe affidarsi anche al classico bollettino meteorologico, anche se comprendo che comporta maggiore perdita di tempo''.

Uno sguardo ai prossimi giorni: dopo il transito perturbato di martedì, è prevista una nuova ondata di maltempo a breve?
''Putroppo la modalità di circolazione sul comparto euroatlantico non cambia, quindi il flusso perturbato occidentale verrà dirottato a basse latitudini ancora per almeno la corrente settimana, ciò a causa del blocco anticiclonico ancora attivo sul nord Europa. Dopo un temporaneo miglioramento mercoledì avremo un nuovo ingresso perturbato da ovest tra il giorno 4 ed il giorno 5, anche le precipitazioni dovrebbero essere meno intense rispetto al quelle occorse nelle ultime 24 ore. Qualche spiraglio positivo si intravede nella seconda decade del mese, ma dovrà trovare conferme nei prossimi giorni. Peraltro è anche atteso un moderato calo termico tra il 7 ed il 10 aprile, per cui anche sotto questo aspetto la primavera che più desideriamo si farà attendere ancora per qualche giorno''.

Ci regali un sorriso: weekend finalmente bello?
''Ci sono prospettive leggermente migliori dopo il passaggio dei giorni 4/5, ma non in senso definitvo, ma schiarte non dovrebbero mancare con rischio di piogge molto basso. Caleranno però le temperature rimanendo sostialmente al di sotto della norma stagionale''.

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