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Cronaca

Microaree per nomadi a Rimini, nasce il "supercomitato" per il No

Pronta una nuova grande assemblea intercomitato per promuovere manifestazioni civili ed organizzate

"Il comitato "1° Maggio" converge con il comitato "Gaiofana" e si apre all'unione con gli altri comitati già esistenti: Orsoleto, Grotta Rossa, Corpolò, Via Tombari ed altri che verranno". Questo l'annucio nel nuovo "supercomitato" per il No allo spostamento del campo nomadi di via Islanda, a Rimini, e la realizzazione di microaree nei vari quartieri della città voluto dal Comune. "Al momento - spiegano i promotori - siamo oltre 2400 cittadini e l'obiettivo del costituendo comitato è quello di fare fronte comune coordinandoci insieme nella civile protesta e motivata opposizione al confuso ed improbabile progetto di integrazione di Rom, Sinti e nomadi nei diversi quartieri della città proposto dal Palazzo. Intendiamo dichiarare con fermezza  e decisione che non siamo animati da nessuna faziosità politica e spirito antisemita, tantomeno come semplici, ma veri  cittadini accettiamo di essere definiti come coloro che ripudiano l'integrazione verso la quale siamo invece favorevoli e ben predisposti perchè è un valore insito nella nostra matrice culturale di italiani e di riminesi".

"Quello che non accettiamo passivamente, non accetteremo mai ed al quale ci opporremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione - aggiungono - è invece questo progetto, confuso, non condiviso e con tanti rischi e "zone grigie". Non accettiamo che venga imposto lo stesso in nome di una Legge Regionale (n.11 del 2015) che sostanzialmente è un bando al quale il comune ha deciso di partecipare imponendolo di fatto, senza il coinvolgimento delle parti sociali, coinvolgimento che  se proprio vogliamo essere esaustivi è espressamente indicato nella legge stessa. Ecco noi cittadini, noi comitato siamo una delle parti civili, siamo qui. La protesta si anima legittimamente anche in seguito alle dichiarazioni  lette sui giornali da parte di alcuni consiglieri di maggioranza e del Sindaco in seguito alle nostre prime dimostrazioni e interpellanze,  dichiarando di voler andare avanti con il progetto di integrazione dei Rom, Sinti e nomadi  costruendo loro delle casette con giardino, posto auto  davanti alle nostre case e definendo  noi cittadini come populisti e fomentati da forze di opposizione o fazioni politiche".

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