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Cronaca Marina Centro / Largo Ruggero Boscovich

Microspie nei telefoni e strani furti, spunta un corvo nel delfinario di Rimini

Dopo il sequestro dei delfini ospiti della struttura, strani fatti si sono verificati negli uffici della società. "Denunceremo quelli che hanno arrecato grave pregiudizio alla reputazione ed al buon nome della società"

Una microspia, nascosta in una presa della corrente elettrica,  trovata negli uffici del Delfinario di Rimini. La microspia Uhf è stata rinvenuta la sera del 6 giugno scorso, e sarebbe solo uno degli atti “gravemente illeciti” che oggi la titolare del Delfinario di Rimini, Monica Fornari, ha deciso di denunciare in un incontro pubblico. La struttura è da tempo al centro delle proteste degli animalisti e della Lav, gruppi che, la scorsa settimana, hanno anche incontrato il Prefetto di Rimini, Claudio Palomba, chiedendo a gran voce che il delfinario non venga riaperto. Dalla proprietà però fanno sapere che a seguito del sequestro dei delfini ospiti del Delfinario disposto dalla Procura di Rimini nel settembre del 2013, “sia la società che io stessa – si legge in un comunicato firmato dalla Fornari – siamo stati oggetto di una serie di reiterate condotte gravemente illecite”. Nello specifico, la Fornari ha elencato alcuni episodi, il primo all'inizio di marzo di quest'anno, quando all'interno degli uffici furono trovati due computer con le schede madri bruciate. Poi il 15 maggio “un soggetto non identificato poi datosi alla fuga” fu sorpreso a fare riprese e foto all'interno della struttura. Tre giorni dopo, il 18 maggio, “vennero rinvenuti i computer accesi nonostante la sera prima fossero stati regolarmente spenti, la porta d'accesso aperta e diversi documenti estratti dai raccoglitori e sparsi negli uffici”. Nella notte tra il 5 e il 6 giugno è stato rubato un hard disk portatile e infine la scoperta il giorno stesso della microspia nella presa di corrente. “La disinstallazione della microspia – scrive la Fornari – rimandata al giorno successivo non poteva avere luogo in quanto in orario imprecisato la stessa veniva asportata da ignoti”. La Fornari che si è rivolta all'avvocato Moreno Maresi ha denunciato tutti questi episodi ai carabinieri sottolinenando anche che "Si provvederà altresì a denunciare tutti coloro, che attraverso la divulgazione di notizie, commenti o altro, sia attraverso la carta stampata , che attraverso il web, hanno arrecato grave pregiudizio alla reputazione ed al buon nome della società Delfinario di Rimini (e dei suoi soci) e della sottoscritta.​

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