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Cronaca

Misano celebra il 25 aprile, il sindaco: "Ora abbiamo un'altra Liberazione da conquistare"

Il sindaco Piccioni: “Dobbiamo combattere ancora, con le armi dei valori e contro bisogno, paura, sfiducia e incertezza”

Sabato mattina il Sindaco Fabrizio Piccioni, con al fianco il presidente dell’Anpi di Misano Adriatico, Nicola Semprini, ha deposto corone davanti ai tre luoghi della città dedicati ai caduti: al monumento di fronte alla Residenza comunale, ai giardini di Piazza Matatia che dal 2016 Misano ha voluto dedicare alla famiglia ebraica e alle vittime della shoah, al monumento a Misano Monte in via Saffi.

IL MESSAGGIO DEL SINDACO FABRIZIO PICCIONI

E’ un 25 Aprile un po’ particolare: celebriamo l’anniversario della Liberazione insieme all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia in un contesto nel quale è forte il commosso ricordo delle persone che in queste settimane drammatiche ci hanno lasciati.

Ma non è difficile vedere una comunanza.

La vedo nei valori, quelli generati dal sacrificio, dalla coesione, dalla fratellanza e dalla generosità. E’ la cifra concreta di una cerimonia in memoria di una data che per l’Italia e per Misano sono scolpite su pietra indistruttibile.

Sono valori diffusi fra tanti, per lo più anziani, che sono stati vinti in queste settimane dagli effetti del contagio di un nemico così subdolo. Molti di loro hanno vissuto da protagonisti gli anni della ricostruzione, quelli della rinascita, affidando poi ad altre generazioni il compito di andare avanti con eguale determinazione.

Oggi quindi ricordiamo, al fianco dell’Anpi, i valorosi combattenti partigiani protagonisti della Resistenza e del contrasto al nazifascismo, capaci, insieme allo straordinario spirito del popolo italiano, di conquistare libertà e democrazia,

ma insieme ai cittadini di Misano, che idealmente sento al mio fianco, ricordiamo anche tutti coloro che il virus ha prima indebolito e poi sopraffatto.

Trovo vicinanza in un altro valore fondamentale che salda i due ricordi: l’esempio.

La Liberazione è stata una battaglia vinta, un nemico sconfitto. Ha liberato la voglia di ricostruire dalle macerie quello che vediamo intorno a noi, 75 anni dopo.

Oggi tutto questo soffre una nuova minaccia, per lo più economica, ma anche sanitaria e sociale. Abbiamo molte armi per combattere questo nemico invisibile, sono i principi ispiratori ereditati da chi invece fu purtroppo costretto alle armi.

Ora abbiamo un’altra Liberazione da conquistare: dobbiamo sconfiggere il bisogno, la paura, la sfiducia, l’incertezza.

Diamoci da fare.

Buon 25 Aprile a tutti voi.

LE PAROLE DI NICOLA SEMPRINI, PRESIDENTE ANPI MISANO ADRIATICO

Cari cittadini,

quest’anno, per la prima volta nella nostra storia, non potremo festeggiare e celebrare tutti insieme in piazza la nostra festa, il 25 Aprile, la storica data della Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, il giorno che ha segnato la fine delle sofferenze causate dal ventennio di dittatura fascista e dai cinque tragici anni della seconda guerra mondiale.

Ma, anche dalle nostre case, possiamo ricordare tutti coloro che si sono ribellati al fascismo e all’orrore della guerra ed hanno combattuto e sono caduti per la libertà.

Teniamo vivo il loro ricordo nei nostri cuori e nelle nostre menti, insieme a quello di chi, dopo la Resistenza, ha guidato il nostro Paese nella sua ricostruzione civile e morale, ringraziandoli soprattutto per l’eredità che ci è stata lasciata dalla Lotta di Liberazione: la libertà, la democrazia e tutti gli altri diritti sanciti indelebilmente nella nostra Costituzione.

Ed è proprio in questo tragico momento che sta vivendo l’Italia, in cui tutti, per cercare di fermare la diffusione del virus, abbiamo dovuto rinunciare ad alcune piccole libertà individuali, che diventa ancora più evidente il significato ed il valore dell’opera compiuta da coloro che hanno combattuto e sconfitto il nazifascismo.

Il senso del 25 Aprile, settantacinque anni dopo, è ancora tutto qui: la libertà, democrazia e la pace conquistate da pochi, ma per tutti, che sono alla base della nostra civiltà.

W il 25 Aprile, W la Resistenza, W l’Italia!

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