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Da Misano ai laboratori della Nasa, la storia dell'ingegnere che fa ricerche sulla navigazione spaziale

Questa mattina ha incontrato gli studenti Karis spiegando come trovare studi superiori corrispondenti a propri bisogni, interessi e capacità

Compito di ogni scuola superiore è portare gli studenti ad affrontare con successo l’esame di maturità. Ma il suo compito non si deve limitare alla consegna di un diploma. Altrettanto importante, in particolare per i licei, è orientare ogni singolo ragazzo ai futuri studi universitari, maggiormente corrispondenti a suoi interessi, capacità e potenzialità. All’interno di questa visione educativa e formativa si è collocato l’appuntamento svoltosi il 19 gennaio nell’aula magna della Comasca dei tre licei (classico, scientifico, linguistico) della Fondazione Karis di Rimini. Ragazze e ragazzi degli ultimi due anni di corso, hanno incontrato e dialogato con uno dei 111 giovani under 35 più influenti d’Italia, Jacopo Villa, ingegnere aerospaziale di Misano, oggi collabora con il Jet Propulsion Laboratory della Nasa in California. Focus del suo lavoro la navigazione autonoma per missioni di piccoli corpi e operazioni di prossimità e atterraggio.

Temi della discussione sono stati la presentazione agli studenti dell’ambito di ricerca svolto attualmente da Jacopo Villa e, soprattutto, il racconto/testimonianza del percorso di studi da liceo fino ai Master unversitari, che gli ha permesso di raggiungere i suoi obiettivi e rispondere a quelli che considerava i suoi orientamenti e aspirazioni. Un percorso all’interno del quale troviamo una laurea in ingegneria aerospaziale all'Università di Bologna, un master in ingegneria aerospaziale al Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma e un dottorato all’università di Boulder in Colorado in astro-dinamica e navigazione satellitare.  

E su come è possibile raggiungere traguardi importanti e realizzare il proprio sogno Jacopo Villa è molto chiaro: “Ai ragazzi consiglio di demolire i preconcetti e giustificazioni sui propri limiti. Sulla paura di non avere abbastanza talento. È fondamentale capire che la nostra mente può essere allenata, per raggiungere la stragrande maggioranza degli obbiettivi che ci poniamo. Il fatto che oggi non ci sentiamo in grado di realizzare il nostro sogno, non preclude il cammino per migliorarci”. Le sue indicazioni agli studenti sono concrete: “Bisogna costruire un piano concreto su come raggiungere il traguardo Quante ore di lavoro e studio mi servono? Fare un piano realizzabile, mai lasciarlo in aria, in astratto. Una volta quantificato lo sforzo necessario l’obiettivo apparirà più concreto. Niente è irraggiungibile dobbiamo liberarci dai pregiudizi e stereotipi con cui siamo cresciuti, dalla paura di sbagliare. Il fallimento, gli errori sono fondamentali per crescere. Il 99% delle volte sbaglieremo, ma in realtà non sono sconfitte si tratta di opportunità di crescita. Quando si cresce tutti siamo vulnerabili. Però possiamo, ripartire imparando dagli errori. Solo chi ha questa forza riuscirà, un passo alla volta, a raggiungere il suo obiettivo”.

“Il curriculum di Jacopo Villa parla da solo. Ma ciò che interessa di più è come lui sia riuscito a raggiungere questi traguardi. Oggi ha ricordato come nei primi quattro anni di liceo non sia stato particolarmente brillante. Il punto di svolta è stato invece quello dell’anno della maturità, durante il quale ha iniziato studiare con grande impegno. Ha anche ricordato come i suoi insegnanti del liceo Volta di Riccione, lo abbiamo sostenuto e indirizzato dopo la sua iscrizione all’università di Bologna, indicandogli con chi relazionarsi per continuare gli studi – spiega Paolo Valentini, coordinatore didattico licei Karis – è dimostrazione di come il compito degli educatori non termina solo con la consegna di un diploma. Per noi una testimonianza offerta a noi nostri studenti, da parte di chi ha vissuto questo tipo di percorso, ha forte valore e impatto. È qualcosa di concreto, indica una strada concreta da seguire e che noi vogliamo accompagnare anche dopo l’anno della maturità”.

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