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Cronaca

Molestie sessuali in palestra sulle giovani atlete, chiesto il processo per l'istruttore di arti marziali

Le quattro bambine di appena 11 anni avevano puntato il dito sull'allenatore che le avrebbe palpeggiato le parti intime durante gli allenamenti

Il pubblico ministero Davide Ercolani ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di un istruttore di arti marziali 40enne accusato di aver molestato sessualmente 4 giovanissime atlete durante gli allenamenti. La bomba era scoppiata in una palestra del riminese (si omettono tutti i dettagli per tutelare le presunte vittime) nel novembre del 2021 quando una delle bambine coinvolte, all'epoca 11enne, si era confidata coi genitori per chiedergli se fosse normale che il suo maestro di arti marziali la toccasse nelle parti intime. Una domanda che aveva gettato l'intera famiglia nello scompiglio e si era abbattuta come un tornado tra le mamme, tutte amiche tra loro, che avevano le proprie figlie iscritte a quel corso. In pochi minuti i telefoni si erano fatti roventi di messaggi e, come un fulmine a ciel sereno, erano arrivate altre conferme di come l'allenatore 40enne avesse molestato altre bambine praticamente coetanee della prima.

Secondo quanto emerso, infatti, alla segnalazione iniziale se ne erano aggiunte altre 3 tutte molto simili tra loro. L'uomo, infatti, avrebbe approfittato degli esercizi di riscaldamento per allungare le mani sulle piccole. Con tutte le cautele del caso, anche gli altri genitori avevano iniziato a fare velate domande sul comportamento del 40enne alle quali era arrivata la risposta che non avrebbero mai voluto sentire. In una occasione una delle bambine, a causa del trauma riportato, durante una lezione di scienze mentre l'insegnate spiegava l'apparato riproduttivo era scoppiata in lacrime apparentemente senza motivo. 

Sarebbero quindi quattro le presunte vittime del molestatore che, tra il 2018 e il 2020, avrebbero subìto dei toccamenti intimi interrotti quando era scoppiata la bomba che aveva poi portato i genitori delle piccole a ritirare le figlie dalla palestra e a presentarsi ai carabinieri per denunciare la cosa. Ne era quindi nata un'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, col maestro di arti marziali difeso dall'avvocato Sergio De Sio accusato di violenza sessuale su minori. Nel corso dell'inchiesta le piccole erano state ascoltate in maniera protetta dal gip Raffaella Ceccarelli in forma di incidente probatorio. Davanti al magistrato tutte e quattro le bambine, assistite dagli avvocati Carlotta Angelini per tre di queste e Filippo Leoncini per la quarta, avevano confermato gli episodi dei toccamenti intimi. 

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