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Cronaca

Il ristorante boicottato per razzismo rilancia: "Grazie alla solidarietà non chiudo e assumo un altro migrante"

Il gestore Riccardo Lanzafame: "Abbiamo ricevuto il sostegno di tante persone, compreso un cuoco che verrà a lavorare qui. Assumerò anche un amico di Masamba"

Nuovo capitolo per la Locanda Malatesta di Montescudo. Dopo aver denunciato un caso di razzismo, il gestore Riccardo Lanzafame aveva deciso di chiudere, perché non riusciva a sopportare più le offese e le accuse di volersi fare pubblciità. Una notizia che aveva stupito chi lo aveva sostenuto con una vera e propria gara di solidarietà. E, proprio a poche ore dall'annuncio inaspettato, Lanzafame rilancia: "Terrò aperto il ritorante e assumerò un altro migrante come cameriere".

Il caso

Il ristoratore aveva raccontato di essere stato boicottato dopo aver assunto un aiuto cuoco africano, il 21enne Masamba Gaye. Un cittadino aveva pubblicato un post su Facebook riferito al giovane dipendente di colore. Un caso balzato agli onori della cronaca e diventato presto un tam tam mediatico con il paese che respingeva al mittente le accuse di razzismo, tanto da appendere fuori dai negozi cartelli con scritto "Montescudo non è razzista".

Ristorante boicottato per razzismo: gara di solidarietà tra i clienti

Un caso spinoso che alla fine aveva portato Lanzafame alla decisione di tenere aperto solo l'albergo, perché sfinito dagli attacchi di chi lo accusava di farsi solo pubblicità.  Una decisione che aveva motivato con una serie di problemi, oltre alle offese: "Anche il cuoco è andato via all'improvviso, Masamba è troppo giovane e ha poca esperienza per gestire da solo la cucina e così sono costretto a chiudere, non trovo su due piedi il personale", aveva anticipato a Rimini Today. 

Cambio di rotta

Nel giro di 24 ore le cose però sono cambiate. Riccardo Lanzafame ha ricevuto tantissime telefonate, "mi hanno chiamato senza sosta, in tanti non vogliono che la locanda Malatesta chiuda, hanno paura che Masamba rimanga senza lavoro, anche se non lo avrei mai lasciato da solo. Ci ha contattato un cuoco che è stato subito disponibile a venire a lavorare qui e così riusciamo a tenere aperto".

Le novità però non sono finite: "In sala c'è bisogno anche di un altro cameriere e ho deciso di assumere un altro migrante, un amico di Masamba che sta terminando lo stage come cameriere in un locale di Rimini". La cucina quindi non spegne i fornelli, "ripartiamo alla grande e siamo orgogliosi di poter cucinare per chi ci ha mostrato un grande affetto in questi giorni difficili".

In questa vicenda Montescudo, ma non solo, è divisa: c'è chi sostiene Lanzafame e chi continua a sospettare che sia tutta una trovata per far parlare di sé. In un botta e risposta continuo.

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