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Cronaca

Morta Lina Wertmuller, fu aiuto regista di Federico Fellini nella pellicola La Dolce Vita

Tre anni fa, nel dicembre del 2018, ha ricevuto anche il premio alla carriera al Bellaria Film Festival

 Il mondo del cinema piange la scomparsa del premio Oscar alla carriera Lina Wertmüller. Il suo è sempre stato un legame molto forte con la Riviera: i suoi esordi come aiuto regista sono infatti al fianco di Federico Fellini, con cui ha collaborato per la realizzazione delle pellicole della La dolce vita (1960) e 8 e mezzo (1963). Il loro è poi stato un rapporto di amicizia durato tutta la vita. Dopo questa esperienza il suo esordio come regista avviene nel 1963 con I Basilischi, amara e grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud Italia, che le valse la Vela d'argento al Locarno Festival. 

I legami con la Romagna sono sempre stati profondi. Basti pensare che tre anni fa, nel dicembre del 2018, ha ricevuto il premio alla carriera al Bellaria Film Festival. In una sua autobiografia parlando del rapporto che la legava a Federico Fellini confidò di essere stata “una pessima aiuto regista, ma stavo simpatica a Fellini e io lo adoravo”. Di recente Lina  Wertmüller rilasciò un'intervista anche all'interno di “Fellinopolis”, documentario di Silvia Giulietti “omaggio” al maestro de La dolce vita.

E' stata la prima donna a spuntare una nomination come migliore regista ai tempi di "Pasqualino settebellezze" (1976) che ne totalizzò ben quattro; è stata la prima donna ad avere successo in tv ai tempi degli "sceneggiati" con la trionfale accoglienza del "Giornalino di Giamburrasca" (1964-65) e divide con Iaia Fiastri il privilegio di avere avuto spazio nella premiata ditta Garinei&Giovannini. La grande regista si è spenta, a 93 anni, a Roma.

IL RICORDO DEL SINDACO JAMIL SADEGHOLVAAD
 "Nel 1963 l'amica Flora Carabella, moglie di Marcello Mastroianni, le presenta il regista Federico Fellini e così Lina Wertmüller diventa il suo aiuto sul set di 8 ½. Da qui nasce un’amicizia profonda e una stima reciproca - ricorda il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad. - All’interno dell’Archivio Fellini, alla Cineteca del Comune di Rimini, è conservata la sceneggiatura originale appartenuta alla regista. Il rapporto lungo una vita con Federico Fellini lega Lina Wertmuller, scomparsa nella notte a 93 anni, anche alla città di Rimini. Straordinaria e indimenticabile la sua carriera, con film passati alla storia come «Mimì metallurgico ferito nell’onore», « Film d’amore e d’anarchia» o «Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto». Nel 2019 aveva vinto il premio Oscar alla carriera". Il suo esordio come regista, dopo l'incontro con Federico Fellini, avviene nel 1963 con I basilischi, amara e grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud Italia che le valse la Vela d'argento al Locarno Festival. Per Pasqualino Settebellezze, che ebbe successo anche negli Stati Uniti, la Wertmüller è candidata a tre Premi Oscar nella cerimonia del 1977 (migliore regia, miglior film straniero, migliore sceneggiatura), mentre una quarta candidatura arriva a Giancarlo Giannini per la sua interpretazione del protagonista. Lina Wertmüller è stata la prima donna a essere candidata alla vittoria dell'Oscar come miglior regista. Dopo aver firmato negli anni’90 altre pellicole diventate successi popolari – Io speriamo che me la cavo (1992), Ninfa plebea (1996), Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996), Ferdinando e Carolina (1999) – firma nel 2004 il suo ultimo film: Peperoni ripieni e pesci in faccia, in cui compare anche Sophia Loren, una delle attrici da lei più dirette nella seconda parte della sua carriera. Rimini ricorderà Lina Wertmuller durante l’inaugurazione del Palazzo del Fulgor, asse del Fellini Museum, domenica 12 dicembre". 

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